Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
Le Poesie

Lacrima d'Argento

Il buio è appena calato
come coltre scura pronta ad offrirti riparo
mentre i canti fuoriescono dalle porte delle locande.
Dovresti trovarti là, a gioire, a cantare
è il tuo mestiere, il tuo piacere.
Stasera la tua voce è muta, cosa senti?
Il fuoco lontano del Tempio
riscalda il cuore di un anziano prete,
preghiere inutili salgono verso Dei sordi ma mai ciechi.
Non è in quel luogo che troverai risposte.
Ti avvolgi nelle ombre, sorelle comprensive,
mentre i tuoi passi calcano sentieri invisibili.
Guardie addormentate si appoggiano a portoni chiusi
che si aprono come fumo sotto le tue dita.
Al di là scuri abissi di una foresta primeva
che non attirano il tuo lato antico.
Volgi loro le spalle
e ti rituffi nel tuo oceano di inquietudine.
Il tempo scorre lentamente
e pochi avventurieri vagano ancora per la città,
le loro parole sempre più fioche,
ultime grida rivolte a nemici nascosti.
Il silenzio avvolge infine il dedalo di strade,
solo il mormorio della fontana sembra dileggiarti.
Cosa fai ancora là, cosa cerchi?
Un suono solitario ed imprevisto
fa sobbalzare il tuo animo assorto.
Figura diafana con pelle color latte ti si para di fronte,
osservandoti con sguardo divertito.
Chioma corvina la avvolge come un manto,
stelle paiono brillare su di essa.
Il tuo vuoto è ora sparito,
la tua anima non è più muta.
Era un ricordo ciò che stavi aspettando?
Strali di luce lacerano la sua figura
quando un chiarore ad oriente si leva
ed ella svanisce come un fantasma colmo di ironia.
Dolore che scende come fuoco dal tuo occhio,
goccia d'argento che cade dal tuo volto.
Un fabbro apre la sua bottega
maledicendo il giorno che inizia.
Sogno, realtà, incubo, fantasia,
abbassi il cappuccio scuro che ti cela
ed affronti il mondo che si sveglia.


Hart SilverTear








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