Accovacciata presso il Signore del Tempo
- lui e il suo pugno chiuso -
ascolto perché conosce
con la mia ingorda curiosità lui mi tiene in pugno
- pugno d'acciaio -
perché conosco
la prova che mi offre dicendo:
"Quando grande e piccolo non avevano alcun significato e la notte
arrivava trafelata incontro
al giorno
noi eravamo gli occhi e
la bocca del cosmo rotante noi eravamo
i suoi orecchi.
Cenere di stelle bruciante sperduti senza sapere da dove
noi eravamo la sua conoscenza."
Richiamo:
Seduta sulla riva verde del lago muto osservavo
il giorno
quanti anni erano passati dall'alba scura non sapevo
case a festa gioielli e visi ridenti sì
la loro semplicità
era il mio triste sorriso.
Dominio solitario:
Seduta sulla riva innalzata del lago muto osservavo
la sera
il basso cielo oro arancio intanto s'avvolgeva di neve
Lui m'accolse come s'accoglie un'amica e un'amante
e mi guardò come si guarda il profondo silenzio
.ma loro ci lasciarono soli nel mondo.
Rientro:
Dovevo andare infine e mi vedevo
seduta sulla riva un po' spoglia del lago muto ad osservare
la notte
l'occhio del cielo lassù cancellava la mia mano sul cuore
con un abbraccio caldo e pressante.
Intorno non c'era nessuno.
