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A Silmaril (estate 2003 - tempo di fuori)
Mi regali notti di parole
urlate, sussurrate minacciose
e tenere, ironiche, graffiate
(limonata ghiacciata sulla fronte
dita sui tasti troppo lente)
Notti affabulate e magiche
rotolate, strizzate, orsate
(chi è Tiamath e perché
parla male di me?)
Mentre l'estate ricama sulla pelle
arabeschi salati
Arabeth
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