urante i miei innumerevoli viaggi per tutti i Reami del creato ho potuto raccogliere
innumerevoli racconti, fiabe, miti e leggende.
Questo che vi presento è uno dei più avvincenti e misteriosi che io abbia
trovato...
Tutto cominciò quando mi recai nelle vaste e fredde regioni del nord per visitarne
le città, i paesi, conoscerne le genti ed i popoli e, perchè no, arricchirmi
un poco con i suoi favolosi tesori. A quei tempi la ricerca della gloria e della ricchezza
era il mio scopo principale; ora però è tempo di tramandare alle generazioni
future buona parte, se non tutto, delle mie conoscenze. E' per questo che mi accingo a
raccontarvi ciò che ho visto ed a cui ho assistito.
Come ho detto ero al nord e mi accingevo ad esplorare una vecchia fortezza in rovina;
con la fida spada "Spaccascudi" al mio fianco e con i necessari incantesimi ben memorizzati,
mi addentrai nella rovina.
La maggior parte della costruzione era diroccata, salvo per il bastione centrale, che era
ancora in piedi in tutta la sua maestosità.
Lo esplorai in breve tempo, ma non trovai nulla di interessante; non avevo ancora visitato
però l' ultimo piano del bastione. Percorsi così le scale a chiocciola e mi
ritrovai nella sala superiore. In un angolo, accanto ad un camino spento, giaceva il corpo
di un uomo completamente assiderato, vestito con un'argentea cotta di maglia.
Mi avvicinai prudentemente al corpo: era il cadavere di un uomo di mezza età, dai
capelli rossi e dalla carnagione chiara (un abitante di queste regioni supposi...), davanti
a sè erano posati uno scudo rotondo ed una lunga spada.
Mi avvicinai ancora di più e notai che stringeva ancora nelle mani un rotolo di
pergamene; incuriosito decisi di prenderle, non prima di aver rivolto una preghiera agli dei
per l'anima del povero avventuriero. Decisi che era meglio tornare al piccolo villaggio, a
meno di due ore dalla rovina, per non farmi sorprendere dal buio in queste fredde regioni, e
riposi il rotolo nello zaino.
Arrivato al villaggio mi recai nella locanda e chiesi una camera. Un buon pasto caldo e mi
ritirai nella mia stanza.
Dopo essermi riscaldato e rifocillato decisi che era ora di leggere quelle misteriose
pergamene che avevo trovato quella stessa mattina.
Ad un primo esame erano state redatte in un linguaggio a me sconosciuto; la scrittura era
sicura e regolare segno che chi le aveva scritte era padrone della lingua.
Le mie conoscenze a quei tempi erano scarse e non potevo con i soli miei mezzi decifrare
il contenuto di quelle pergamene; ritornai così a Midgaard dove chiesi consiglio
al mio maestro alla Gilda dei Maghi. Mi indicò alcuni tomi che potevano essermi
utili e cominciai così il lungo lavoro di traduzione delle pergamene.
Questa che vi riporto è la prima pagina da me tradotta. Man mano che riuscirò
a tradurre anche le rimanenti, lascerò i miei scritti in questa biblioteca in modo
che tutti possano ascoltare questa misteriosa storia...
..."Era una sera come questa", bisbigliò il vecchio uomo. "Una sera di un freddo
autunno". Tutte le porte erano state chiuse, e la taverna che dapprima era così
allegra e piena di rumori, ora era silenziosa come la più profonda cripta.
"Centinaia di anni fa, nelle pianure del nord, una grande torre venne eretta; la torre che
ora tutti conoscete come TORRE BLOODTHORN." Il vecchio uomo abbassò ancora di più
la voce, così tutti gli avventori della taverna gli si fecero più vicini.
"E' stato detto che un potente e malvagio stregone abbia usato la sua empia magia per
risvegliare i morti ed usarli per la costruzione della torre." Il vecchio uomo bevve un
sorso di birra dal suo boccale, guardando i suoi ascoltatori, e riprese il racconto: "Come
ho detto era una sera fredda e ventosa proprio come questa quando la torre venne ultimata.
Nubi nere e cariche di pioggia percorrevano le pianure e le nebbie circondavano le montagne.
Attraverso una piccola schiarita nelle nubi, si poteva notare il sole tramontare alle spalle
delle alte montagne ad ovest. L'oscurità di quella notte era inimmaginabile, e solo i
lampi riuscivano ad illuminare il cielo cupo. I tuoni scuotevano la terra, e le nere nubi
sembravano radenti al suolo, come se l'intero cielo stesse per cadere sulla terra. L'unica
cosa che riusciva a sovrastare le nubi era la sommità della torre...".
L'uomo interruppe il suo racconto, facendo segno alla cameriera di portargli altra birra e
poi continuò: "Come alcuni di voi forse sanno, le pianure del nord e del nord-est
erano fertili, e facevano crescere del buon grano così, a quei tempi, molta brava gente
abitava vicino alla torre... Comunque, nel momento in cui la torre si alzò al di
sopra delle nubi, il cielo si fece rosso come il pozzo infuocato dell'inferno. La terra fu
scossa come se tremasse di terrore..." - tutti gli occhi di chi ascoltava il vecchio uomo
erano fissi su di lui - "...e dal cielo un fiume di sangue inondò la maestosa torre.
Gli uccelli caddero morti dal cielo, la terra morì e si inaridì condannando a
morte tutte le forme di vita; molte persone credettero che fosse la fine del mondo e che il
sangue piovuto dal cielo fosse il sangue degli dei morti." L'uomo interruppe per pochi
secondi il suo racconto; non vi era nessun movimento e suono nella taverna, se non la sua
voce. "Il sangue ricoprì la torre dalle fondamenta fino alla sua sommità
donandole il colore rosso cremisi che tutti noi oggi conosciamo. E' così che la torre
prese il nome di TORRE BLOODTHORN, ed è qui che il mio racconto finisce."
Il vecchio uomo si strinse il mantello attorno al corpo, si coprì la testa con la
cappa, e si alzò. "E' anche stato detto che il potente stregone non potrà mai
morire, e che ancora oggi viva all'interno della torre. Nessuno può però
credere a tutti i racconti che ascolta non trovate? E sicuramente io non ho mai visto lo
stregone." Con un piccolo sorriso il vecchio uomo trangugiò la birra rimasta nel
boccale, lanciò sul bancone alcune monete e cominciò a dirigersi alla porta
della taverna. Si fermò sulla soglia e disse: "Non so se la torre esista e sia
ancora in piedi; i sentieri che portano nelle pianure a nord sono ormai stati cancellati, e
la fitta nebbia che avvolge le pianure rende difficile, se non impossibile, ogni viaggio
attraverso quelle terre... Non sarò certo io il folle che cercherà quella
torre." Il vecchio uomo aprì la porta e silenziosamente svanì nella fredda
e scura notte autunnale...
Torstein Parelius
Questo è quanto sono riuscito a tradurre. Ogni pergamena è firmata da Torstein
Parelius; non so se questi sia il povero avventuriero che stringeva in mano i rotoli che ho
trovato, ma mi riprometto di scoprirlo al più presto...
Kveldulv, Mago Collezionista
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