Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
I Racconti

La Saga della Torre Bloodthorn

(Prima Parte)

di
Kveldulv


Durante i miei innumerevoli viaggi per tutti i Reami del creato ho potuto raccogliere innumerevoli racconti, fiabe, miti e leggende.
Questo che vi presento è uno dei più avvincenti e misteriosi che io abbia trovato...
Tutto cominciò quando mi recai nelle vaste e fredde regioni del nord per visitarne le città, i paesi, conoscerne le genti ed i popoli e, perchè no, arricchirmi un poco con i suoi favolosi tesori. A quei tempi la ricerca della gloria e della ricchezza era il mio scopo principale; ora però è tempo di tramandare alle generazioni future buona parte, se non tutto, delle mie conoscenze. E' per questo che mi accingo a raccontarvi ciò che ho visto ed a cui ho assistito.
Come ho detto ero al nord e mi accingevo ad esplorare una vecchia fortezza in rovina; con la fida spada "Spaccascudi" al mio fianco e con i necessari incantesimi ben memorizzati, mi addentrai nella rovina.
La maggior parte della costruzione era diroccata, salvo per il bastione centrale, che era ancora in piedi in tutta la sua maestosità.
Lo esplorai in breve tempo, ma non trovai nulla di interessante; non avevo ancora visitato però l' ultimo piano del bastione. Percorsi così le scale a chiocciola e mi ritrovai nella sala superiore. In un angolo, accanto ad un camino spento, giaceva il corpo di un uomo completamente assiderato, vestito con un'argentea cotta di maglia.
Mi avvicinai prudentemente al corpo: era il cadavere di un uomo di mezza età, dai capelli rossi e dalla carnagione chiara (un abitante di queste regioni supposi...), davanti a sè erano posati uno scudo rotondo ed una lunga spada.
Mi avvicinai ancora di più e notai che stringeva ancora nelle mani un rotolo di pergamene; incuriosito decisi di prenderle, non prima di aver rivolto una preghiera agli dei per l'anima del povero avventuriero. Decisi che era meglio tornare al piccolo villaggio, a meno di due ore dalla rovina, per non farmi sorprendere dal buio in queste fredde regioni, e riposi il rotolo nello zaino.
Arrivato al villaggio mi recai nella locanda e chiesi una camera. Un buon pasto caldo e mi ritirai nella mia stanza.
Dopo essermi riscaldato e rifocillato decisi che era ora di leggere quelle misteriose pergamene che avevo trovato quella stessa mattina.
Ad un primo esame erano state redatte in un linguaggio a me sconosciuto; la scrittura era sicura e regolare segno che chi le aveva scritte era padrone della lingua.
Le mie conoscenze a quei tempi erano scarse e non potevo con i soli miei mezzi decifrare il contenuto di quelle pergamene; ritornai così a Midgaard dove chiesi consiglio al mio maestro alla Gilda dei Maghi. Mi indicò alcuni tomi che potevano essermi utili e cominciai così il lungo lavoro di traduzione delle pergamene.
Questa che vi riporto è la prima pagina da me tradotta. Man mano che riuscirò a tradurre anche le rimanenti, lascerò i miei scritti in questa biblioteca in modo che tutti possano ascoltare questa misteriosa storia...

..."Era una sera come questa", bisbigliò il vecchio uomo. "Una sera di un freddo autunno". Tutte le porte erano state chiuse, e la taverna che dapprima era così allegra e piena di rumori, ora era silenziosa come la più profonda cripta. "Centinaia di anni fa, nelle pianure del nord, una grande torre venne eretta; la torre che ora tutti conoscete come TORRE BLOODTHORN." Il vecchio uomo abbassò ancora di più la voce, così tutti gli avventori della taverna gli si fecero più vicini. "E' stato detto che un potente e malvagio stregone abbia usato la sua empia magia per risvegliare i morti ed usarli per la costruzione della torre." Il vecchio uomo bevve un sorso di birra dal suo boccale, guardando i suoi ascoltatori, e riprese il racconto: "Come ho detto era una sera fredda e ventosa proprio come questa quando la torre venne ultimata. Nubi nere e cariche di pioggia percorrevano le pianure e le nebbie circondavano le montagne. Attraverso una piccola schiarita nelle nubi, si poteva notare il sole tramontare alle spalle delle alte montagne ad ovest. L'oscurità di quella notte era inimmaginabile, e solo i lampi riuscivano ad illuminare il cielo cupo. I tuoni scuotevano la terra, e le nere nubi sembravano radenti al suolo, come se l'intero cielo stesse per cadere sulla terra. L'unica cosa che riusciva a sovrastare le nubi era la sommità della torre...".
L'uomo interruppe il suo racconto, facendo segno alla cameriera di portargli altra birra e poi continuò: "Come alcuni di voi forse sanno, le pianure del nord e del nord-est erano fertili, e facevano crescere del buon grano così, a quei tempi, molta brava gente abitava vicino alla torre... Comunque, nel momento in cui la torre si alzò al di sopra delle nubi, il cielo si fece rosso come il pozzo infuocato dell'inferno. La terra fu scossa come se tremasse di terrore..." - tutti gli occhi di chi ascoltava il vecchio uomo erano fissi su di lui - "...e dal cielo un fiume di sangue inondò la maestosa torre. Gli uccelli caddero morti dal cielo, la terra morì e si inaridì condannando a morte tutte le forme di vita; molte persone credettero che fosse la fine del mondo e che il sangue piovuto dal cielo fosse il sangue degli dei morti." L'uomo interruppe per pochi secondi il suo racconto; non vi era nessun movimento e suono nella taverna, se non la sua voce. "Il sangue ricoprì la torre dalle fondamenta fino alla sua sommità donandole il colore rosso cremisi che tutti noi oggi conosciamo. E' così che la torre prese il nome di TORRE BLOODTHORN, ed è qui che il mio racconto finisce."
Il vecchio uomo si strinse il mantello attorno al corpo, si coprì la testa con la cappa, e si alzò. "E' anche stato detto che il potente stregone non potrà mai morire, e che ancora oggi viva all'interno della torre. Nessuno può però credere a tutti i racconti che ascolta non trovate? E sicuramente io non ho mai visto lo stregone." Con un piccolo sorriso il vecchio uomo trangugiò la birra rimasta nel boccale, lanciò sul bancone alcune monete e cominciò a dirigersi alla porta della taverna. Si fermò sulla soglia e disse: "Non so se la torre esista e sia ancora in piedi; i sentieri che portano nelle pianure a nord sono ormai stati cancellati, e la fitta nebbia che avvolge le pianure rende difficile, se non impossibile, ogni viaggio attraverso quelle terre... Non sarò certo io il folle che cercherà quella torre." Il vecchio uomo aprì la porta e silenziosamente svanì nella fredda e scura notte autunnale...

Torstein Parelius


Questo è quanto sono riuscito a tradurre. Ogni pergamena è firmata da Torstein Parelius; non so se questi sia il povero avventuriero che stringeva in mano i rotoli che ho trovato, ma mi riprometto di scoprirlo al più presto...

Kveldulv, Mago Collezionista








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