Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
I Racconti

La genesi

di
Araglar


Ore ed ore passai, chiuso nelle buie stanze dell'antica biblioteca, ricercando e annotando, studiando e leggendo libri, sempre più libri, montagne di volumi che avrebbero scoraggiato chiunque. Ma la mia sete di conoscenza era irrefrenabile, dovevo sapere, ed avrei passato in quell'arcano luogo l'intera eternità per trovare ciò che cercavo. Una piccola candela illuminava le montagne di libri raccolti con ordine davanti a me, nascondendomi allo sguardo di un qualunque visitatore, immergendomi totalmente nell'atmosfera di magica conoscenza di cui era pregno quel luogo. Mai nei miei viaggi vidi biblioteca di così grande bellezza, il sapere contenuto in essa quasi mi commosse: così tante cose avrei voluto sapere... così tanti misteri svelare, e quello era il posto dove avrei potuto soddisfare almeno in parte questo mio irresistibile desiderio. Gli occhi rossi ormai stremati ed accecati dalle ore di lettura, la mente ingarbugliata in montagne di nuove nozioni che non avevo avuto il tempo di riordinare, mi disposi per leggere un ultimo tomo, almeno per vedere se parlava di ciò che cercavo. Ogni mio sforzo era rivolto al conoscere la vera storia, la genesi di Silmaril.. troppo poco sapevo, troppo poco era stato tramandato, ma in qualche modo io avrei compreso. Quella sera continuai ancora per molte ore, il libro sembrava svelare parte di ciò che cercavo; non dormii allora, né per molte altre notti ancora, rivitalizzato dalla luce di sapere che sembrava trasudare dai libri stessi. Fu così che dopo giorni ed ancora giorni di studio, nei quali imparai quasi a memoria ogni libro di storia del mondo, raggiunsi una teoria sulla formazione di Silmaril e sulle popolazioni che in esso abitano; contemplai per breve l'immane splendore degli antichi, la gloria degli immortali, l'armonia delle razze tutte. Tenterò ora di esporre a voi, lettori di questo arcano manoscritto, le conclusioni a cui la mia meditazione mi ha portato, cercherò di condividerle con voi. Spero che esse non siano dopotutto errate, infondate, ma che risiedano in esse verità; altrimenti saranno stati solo piacevoli racconti irreali, spero pur sempre dilettevoli.

Di Silmaril canterò la lunga storia,
del tempo che passa
e degli esseri che egli toccare non osa,
canterò degli antichi lo splendore
degli immortali le virtù.
Di Balder e Randall
canterò l'immane furia,
che fuoco alzò
e terre modellò,
e che tuttora sotto i nostri occhi continua.

Nell’antichità, milioni di anni prima che questo manoscritto fosse composto, l'universo di Silmaril non esisteva, ma altri universi esistevano, confinavano tra loro come infinite galassie, formando un multiverso di estensione incontemplabile. La magia era ciò che aveva dato inizio a tutto questo, ma purtroppo essa stava lentamente venendo espulsa da molti degli universi, dove nessuno dei viventi vi credeva più, accecato dalla sicurezza della predominanza della ragione, pretendendo di spiegare tutto quello che vedeva mediante essa, escludendo per sempre la magia dalla quale pure erano stati creati. Da questi universi la magia usciva piena di potere, lasciandoli a morire lentamente, prosciugati dalla loro energia vitale, dai loro elementi fondamentali; essi diventavano enormi ammassi inerti, che lentamente ed inesorabilmente si avviavano verso una terribile ed inevitabile fine. I flussi continui di magia provenienti da questi universi si incontrarono, formando piccoli vortici di potere, che reagendo spontaneamente tra di loro, riconoscendo l'uno nell'altro l'elemento mancante per una completa distribuzione di magia, diedero vita ad un ulteriore universo, dove la magia avrebbe regnato per sempre, più potente che in ogni altro mondo. Questo universo, recente e pregno del potere dei vortici, è quello che noi chiamiamo Silmaril. I vortici di magia non avevano un nome, né lo ebbero per molto tempo, almeno fino a quando non gliene fu dato uno. Essi erano due, e la loro composizione di magia era esattamente la stessa, sebbene fossero due entità nettamente distinte. Essi erano come due bilance, perfettamente in equilibrio, contenevano in se stessi gli opposti, ma in loro essi si equilibravano perfettamente. Dalle reminiscenze dei passati mondi di magia ora perduta dove le parti che ora li componevano erano stati, essi generarono tutto quello che noi ora vediamo, lo generarono con perfezione, prevedendo già allora tutto ciò che sarebbe accaduto: nulla era un mistero per loro. Desiderosi di creare ancora una volta quello che avevano perduto nei precedenti mondi, nostalgici dei popoli che avevano visto crescere in ognuno di essi, diedero vita ai loro ricordi: crearono città, tra le quali la meravigliosa Midgaard, capitale di Silmaril; diedero vita a popoli, quali elfi, uomini, nani, gnomi ed hobbit, ma anche orchi, goblin e troll; crearono i meravigliosi paesaggi che ora noi conosciamo, ed altri che non più esistono. Poi uno di loro ricordò le poche persone che ancora credevano nella magia nei vecchi mondi, e decise che sarebbe valsa la pena di salvarli, concedendo loro un passaggio per il mondo di Silmaril. Per questo, con un immane lavoro, ma senza perdere un briciolo del loro immenso potere, i vortici collegarono Silmaril a tutti gli altri universi raggiungibili, e fu così che Silmaril divenne un rifugio, un nuovo mondo, per chi riusciva a trovare il passaggio, spinto dal desiderio o dalla disperazione. Per sicurezza i vortici fecero in modo che l'esperienza di ognuno venisse cancellata all'ingresso in Silmaril, rendendo tutti uguali e piccoli, insignificanti di fronte allo splendore del nuovo mondo. Chiunque entrasse in Silmaril si sarebbe trovato di fronte ad un nuovo meraviglioso mondo, con sue regole, nel quale avrebbe praticamente rincominciato daccapo una nuova esistenza colma della magia che altrove mancava.
Con l'afflusso di popoli e razze attraverso i passaggi dimensionali, i vortici assunsero un nome: Antichi, i creatori di tutto ciò che esiste, creature magiche che sono in tutto ciò che è. Essi sono esseri incontemplabili per chiunque, posso solo intuire che la loro natura è la magia, e che sono per questo onnipotenti e senza tempo, essi risalgono al Principio, l’Archè del multiverso. Gli Antichi vennero chiamati Nick e Aragorn, per dare loro una definizione almeno nella loro forma umana.
Nel nostro multiverso la magia si suddivide in Sfere: Materia, Energia, Tempo, Pensiero ed Entropia. Ognuno di loro aveva in se il potere di distruggere, equilibrato da tutte le altre Sfere: avevano in se Entropia. Entropia è distruzione, caos, fine di ogni cosa, ma in loro, essendo essa equilibrata perfettamente da ogni altra Sfera di magia, non vi era alcuna tendenza distruttrice, vi era invece il massimo potere ottenibile, l'aggregazione di ogni tipo di magia esistente o almeno conosciuta. Come è ovvio pensare, queste Sfere magiche si riversarono anche sul loro creato, il quale non era altro che minima parte della loro magia, modellata secondo il loro pensiero; la magia entrò in qualsiasi essere vivente di Silmaril, diventando fonte di vita. Col passare dei secoli i popoli approfondirono la loro conoscenza di essa e delle Sfere che componevano la realtà, iniziarono per questo a formarsi gruppi di seguaci di ognuna di esse. Ognuno di questi gruppi credeva nell'assoluta superiorità della propria Sfera, e tentava con ogni mezzo di portarla ad una supremazia rispetto alle altre, rompendo così l’eterno equilibrio di Silmaril; gli Antichi osservarono questo, ma non intervennero, poiché il tempo avrebbe dovuto seguire sempre il suo corso naturale, senza alcuna intercessione. Fu dopo secoli dall'Inizio che questa già osservabile divisione tra le Sfere di potere si accentuò in maniera netta, divenendo una realtà quotidiana, che assunse presto i caratteri di una lotta tra Bene e Male. Infatti alcuni condottieri, raggiunta la più profonda conoscenza nelle terre di Silmaril, aspirarono all'immortalità, pregando per essa gli Antichi. Gli Antichi intuirono l'importanza che gli Immortali avrebbero potuto avere nel mondo, e decisero di concederla; elevati ad un Pantheon sacro, dopo aver affrontato una durissima prova, solo due degli aspiranti raggiunsero l'immortalità: Balder e Randall. Essi si schierarono per la supremazia delle proprie Sfere: Balder per la Sfera del Pensiero, Randall per l'Entropia, e da allora per sempre condizionarono le azioni dei mortali, intervenendo sempre indirettamente a favore del proprio interesse.
Fuoco e distruzione seguirono alla loro immortalità, per l'eternità i due opposti si perseguitarono, senza che mai nessuno dei due prendesse il sopravvento, senza che la magica bilancia dell'universo di Silmaril cambiasse mai del tutto la sua perfetta inclinazione.
Questa guerra sconvolse le terre, che vennero mutate dalla terribile furia della loro infinita battaglia.
Nel tempo in cui questa lotta tra gli immortali, come anche tra le schiere dei mortali, infuriava, si rischiava un instabilità che poteva essere pericolosa per la salvaguardia dell'intero Silmaril. Per questo gli antichi, nella loro preveggenza, decisero di porre un maggiore controllo sulle vicende terrene, che erano tuttavia troppo distanti dalla loro magica natura perché se ne occupassero personalmente. Le loro coscienze erano rivolte alla creazione, allo splendore del veder sorgere nuove terre e nuovi luoghi; le vicende dei mortali non erano per loro che un contorno alla loro grande opera. Per questo motivo Esteban, un saggio bardo che viveva in Silmaril, venne chiamato dagli onnipotenti vortici creatori, e sedette con loro nel trono del tempo, dove risiedevano, e da dove osservavano il mondo scorrere.
Esteban aveva sempre mostrato amore per le terre di Silmaril, come anche un grande senso dell'equilibrio, e per questo era stato scelto. Gli vennero conferiti enormi poteri, uguali in tutto e per tutto a quelli degli antichi stessi: Esteban divenne un Antico sebbene la sua natura non provenisse dalla stessa arcana sorgente magica di Aragorn e Nick, e fu incaricato di tenere lo sguardo fisso sull'equilibrio del mondo.
Per molti secoli ancora il mondo di Silmaril navigò nella nave del tempo, senza grandi scossoni, e fu dopo molto che iniziarono a crearsi delle associazioni di persone che perseguivano certi ideali, le Gilde. Le prime tre gilde create furono quella del Fumine Azzurro, con l'obiettivo di cercare la conoscenza e diffondere il Bene, quella delle Tenebre, con l'aspirazione al dominio del Male, e quella degli Angeli, neutrale tra le altre due. Da allora Silmaril assunse la configurazione che tuttora noi osserviamo, con l'aggiungersi alle prime tre di altre gilde dai più svariati obbiettivi, con un continuo arrivo di nuovi condottieri, con tante piccole storie insignificanti agli Dei, ma così importanti per i mortali; Silmaril divenne un nuovo mondo per molti rifugiati di altri universi, ed anch'io sono tra questi. Per gli Antichi... io non penso che tornerei indietro!








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