Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
I Racconti

La conversione

di
Araglar


Aaaaahhhhhhhh....... ombre, ombre che mi si insinuano nella mente, ombre che mi privano della mia natura, ombre che cercano di distruggermi... e non posso difendermi, in balia delle loro disgustose e arroganti voci, mentre forzano le barriere del mio inconscio per privarmi di tutto, anche della mia identità! Quale assurdo, terribile orrore, incredibile al pensiero di un umano, incredibile per qualsiasi essere della luce. E' la morte? Se così è, che faccia in fretta! Almeno la sofferenza cesserebbe, il dolore e il senso di perdita... l'impotenza di reagire; come può un uomo, seppur forte e nobile d'animo resistere? Che cessi! Che si impadroniscano di me e mi usino come meglio credono! Che facciano di me qualsiasi cosa, la mia esistenza mortale è ormai finita, lo sento, lo capisco, ma a cosa sto andando incontro? Ho sempre agito nel bene, per ottenere questa amara ricompensa? E' un dolore persino peggiore di quello immenso per la perdita del mio amato padre! Padre, tu che ormai vivi nell'eterno regno degli dei, nella sala degli eroi, perché non mi aiuti? Dopotutto, io sono sempre accorso in tuo aiuto, quando ho potuto...
Mi guardo attorno con sguardo perso, gli occhi sbarrati dal terrore, e scorgo solo ombre della realtà che mi circonda, scorgo esseri deformi che mi danzano attorno, in una danza insistente, estenuante. La loro forma non è stabile, ma variano al variare dei miei pensieri, poiché sono ad essi collegati; rispecchiano le forme delle mie più atroci ed intime paure, mettono a nudo le parti più segrete di me stesso, ed io mi sento sempre più impotente e solo, in balia di emozioni terribili ed incontrollabili.
Ora vedo, vedo un uomo... un uomo che conosco, si certo, che conosco, si accascia accanto a me in uno sferragliare di spade e in un protendersi di corpi... ora... ora ricordo, ho visto mio padre, morire accanto a me in battaglia... e non ho fatto niente... ho assistito alla sua morte e non l'ho aiutato, traditore! Ma che uomo è quello che abbandona i parenti? Quale il suo onore? Mi sembra di dimenticare qualcosa, no non era così... questa era solo una bugia, una distorsione della realtà! Io non ho abbandonato mio padre, ma ne sono poi così certo? Mi lascio così sopraffare da un enorme flusso di immagini di avvenimenti, persone, luoghi, dove io, misero traditore malvagio, ho abbandonato, deluso, tradito le persone che mi stavano accanto. Una voce, uno spiraglio di luce dentro di me, dentro l'oscurità che si impadronisce della mia anima, mi dice che sto osservando menzogne, ma un imperioso comando più forte mi spiega che quella è la verità, ciò che io in realtà sono, un'anima del male! Sento le mie forze abbandonare il corpo, rivedo le oscure figure danzare su di me e schernirmi, schernirmi per ciò che ho fatto, per la realtà della menzogna della mia vita, per il male che essa ha causato. Occhi deformi mi guardano con sguardo accusatorio, o sono io che li dipingo così? Forse è vero... forse tutta la mia vita è stata questo... un servizio al male. Ma allora cosa sono io in realtà? Cosa mi sta succedendo? Perché vedo quelle oscure e tristi verità, e quelle oscene figure danzare?
Ora rivedo la mia vita scorrere dolorosa, deformata rispetto a quel poco che ricordo ormai di essa, ma così reale! Non può essere menzogna! Dopotutto, se questa è la morte, non può che essere vera conoscenza, totale conoscenza della realtà su di se e sugli altri, e assunzione dei propri peccati di fronte agli dei immortali. Questa è dunque la mia vita? Questo è ciò che io ho fatto? Ho compiuto il male credendo di compiere il bene? Ma io ero nel giusto! Lo dice anche questa voce che mi ronza nello spirito, lo dicono gli sguardi accesi di questi corpi informi attorno a me, lo dice la mia stessa anima! Sento un peso enorme schiacciarmi, mi sembra di dover soffocare e rimanere spiaccicato sotto di esso, un macigno mi pesa, ma non capisco perché, forse per l'errore della mia vita? Per come l'ho capita in modo errato? Per le menzogne a cui ho sempre creduto?
Ora ho capito, grazie agli dei! Ora capisco qual è la verità! Tutti i morti, come mio padre, erano in realtà i traditori, io so di essere sempre stato nel giusto... e la realtà dei fatti mi è mostrata, quindi io ho agito nel bene lasciandoli morire, dando loro la giusta punizione! Una voce mi spiega ancora una volta il significato della situazione, della mia storia, ed io mi fido di lei, poiché ho visto, mi aiuta... mi dice ciò che è meglio per me. Questa voce dice che tutti coloro che io ho tradito, sono morti giustamente, poiché servivano il bene.
Dunque io cosa sono? Chi sono sempre stato? O dei, non capisco, la mia testa pulsa come se dovesse scoppiare, lacrime mi escono involontarie dagli occhi, chi sono?
Ora capisco, ora colgo il significato, la sofferenza è finita, anzi, ora sto meglio, sono in pace, nonostante io senta ancora un piccolo fuoco bruciare in me. Abbraccio le figure che danzavano attorno a me, poiché ora le riconosco... sono come me, sono demoni, e mi hanno aiutato a capire la realtà. Poi con loro mi incammino verso un imponente e nera figura, sento un senso di sgomento, e il fuoco interiore continua a bruciare in me, mi inchino... bacio il terreno... finalmente! Al suo tocco, il fuoco si spegne del tutto, ed io resto in adorazione, a contemplare lo splendore del mio vero padre, colui che mi ha guidato per l'intero arco della mia giusta vita, senza che io purtroppo me ne sia accorto, e sia tornato a lui, il Dio del male. Ora lui mi ha finalmente ricondotto a se, e mi ha spiegato la giusta strada, la lotta contro quello che un tempo credevo fosse il bene. Ebbene non è stata la morte a farmi dolere tanto, ma l'inizio della mia vera vita!








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