Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Athos


Ti si materializza di fronte un individuo avvolto da un mantello, si chiama Athos.
Ti guarda in silenzio, poi con fare gentile ti prende la mano e si inchina umilmente.
Gli scritti parlano di lui come un gentiluomo dal cuore bianco; sa usare con maestria l'arte della mente e non perde un'occasione per aiutare il suo prossimo.
Gli si è domandato più volte di unirsi ad un gruppo ma finora ha sempre negato anche se prova molto rispetto per tutti, il Fulmine Azzurro in particolare poiché i suoi membri gli hanno dato sempre utili consigli e l'hanno indirizzato spesso sulla retta via.
Prega continuamente gli antichi perché gli diano consiglio e conforto.
Ti sta davanti sorridendo, aspettando che tu faccia la prima mossa.


Athos

Memories of a Ghost: la storia di Athos


Alzai lo sguardo e mi guardai attorno, mi trovavo in una stanza oscura priva di alcuna fonte di luce.
A tastoni mi alzai da quello che mi sembrava un letto, per trovare la maniglia di una porta. Appena ruotai il pomello, un filo di luce bianca subentrò.
Mi voltai all'indietro per poi impallidire dall'orrore: quello che all'inizio mi sembrava un giaciglio di pietra era un ammasso squadrato di ossa, alcune delle quali erano ancora in putrefazione (mi domandai come feci a non sentire quel terribile puzzo).
Mi tappai il naso, varcando la porta, e mi trovai d'innanzi ad un enorme atrio... e di fronte a me poggiava in silenzio un uomo avvolto da un mantello... il suo volto era nascosto dall'ombra.
Era talmente immobile che sembrava una statua e per poco non ebbi un infarto quando iniziò a parlarmi:
- salve ragazzo.
- Chi è lei? Dove sono??
- Nulla che ti debba interessare... ora ascoltami, ti spiegherò cosa ti è successo.
Ascoltai in silenzio le sue parole.
L'uomo incominciò a spiegarsi meglio:
- anche se tu non ricordi nulla, devi sapere che prima tu non eri altro che un fantasma... avevi un corpo ma non avevi consistenza materiale.
- E adesso cosa dovrei fare?- replicai.
- Essendo tuo tutore, ti insegnerò ciò che potrai sfruttare per rimanere vivo in questo mondo... ti istruirò nell'arte dell'uso della mente; sei ancora giovane, hai molto da imparare.
- Mi inchino dinnanzi alla vostra disponibilità signore - replicai.
L'uomo rimase in silenzio, annuendo col capo.
Dopo tre anni festeggiai il mio diciassettesimo compleanno e mi intristii per l'avvenuta morte del mio maestro. Non avendo appreso tutto ciò che mi serviva ma esclusivamente le basi, dovevo completare il mio addestramento.
Il mio maestro mi aveva insegnato come rapportarmi con le persone, come essere sottile e perspicace... mi aveva detto di essere sempre gentile con le persone che mi stavano attorno, di dare e offrire senza pretendere nulla in cambio, e che ciò mi avrebbe solo fatto stare bene con me stesso.
Chiesi in giro e venni a sapere che il miglior maestro che avrei potuto trovare l'avrei sicuramente trovato nella città di Midgaard... una locazione geograficamente lontanissima.
Preparai armi e bagagli e partii di tutta fretta, senza preoccuparmi minimamente di ciò che mi stava attorno. Mi incamminai per monti e colline, fra terre e mari, fra pianure e ghiacciai.
Finalmene giunsi in un luogo strano. Era come essere in mezzo ad un'aurora boreale... e in mezzo a tutto... un libro scuro e rovinato dal tempo.
Sfogliai le pagine e cercai ciò che mi interessava poi corsi in fretta verso la scuola locale, cercando di capire il più possibile i luoghi, i culti e le usanze di quelle parti.
Dopo aver camminato con noncuranza sul cadavere del mostro che teneva in pugno il mio disploma, uscii dai cancelli, entrando per la prima volta nella città di Midgaard.
Un uomo vestito di bianco e con un cappuccio nero in testa mi accolse noncurante in città, accompagnandomi poi dal mio maestro, che avrebbe dovuto completare il mio ciclo di studi.
Dopo otto anni di studi e ricerche, venni a sapere di un luogo oscuro in cui viveva un angelo caduto, incarnato nelle membra di un uomo che riscattava la sua anima aiutando gli spiriti dispersi in un mondo oscuro e informe, riportandoli alla luce, dandogli un corpo e una coscienza, dando così un passato al mio vecchio maestro.
Questo fu solo il principio...








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