Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Gharu LupoBianco


...era una tranquilla mattinata invernale, cielo terso di un limpido azzurro, freddo secco e pungente, uno di quei giorni in cui sono felice di avere il mio mantello di pelo di lupo, girovagavo come al solito per Midgaard quando decisi di andare a fare colazione al C'era una volta, l'arrosto e una birra di prima mattina mi mettono di buon umore.
Ricordo nitidamente che quando entrai nella mia locanda preferita c'era una strana atmosfera, cupa e opprimente non distesa e gioiosa come al solito, quando volsi lo sguardo da Frank all'unico avventore capii perché, l'unico cliente era il buon vecchio Shagrat, il legionario delle tenebre, non un simpaticone ma comunque un drow interessante che rispetto, anche se va sempre a finire allo stesso modo...
Con il mio solito sorriso stampato sul volto mi sedetti al suo tavolo, lui guardandomi torvo mi disse con il suo solito tono sarcastico: '...prego cuccioletto siediti pure... se devi bere... ...Oste un bel boccale di latte per il cagnolino...', ridacchia e mi sogghigna, io accenno un sorriso e ordino a Frank birra e arrosto, il solito.
Iniziamo a discutere delle solite cose e come sempre più andiamo avanti più la discussione si fa concitata fino a quando Shagrat prende, si alza, mi minaccia con l'arma in pugno e se ne va sbattendo la porta, ci sono abituato è il nostro modo di salutarci e ci divertiamo entrambi ad interpretarlo ogni volta, fa sempre effetto basta vedere la faccia di Frank, e il suo sguardo rivolto a me, un po' preoccupato; lo rassicuro e tanto per chiacchierare inizio a raccontargli dei tempi andati...

...sono nato in una bella cittadella fortezza, circondata da una buia e tetra foresta, un luogo nascosto e difficilmente espugnabile, l'unico nostro reale problema erano i lupi che popolavano la grande foresta, svariate notti si spingevano fino in città ad assaltare pollai e stalle quindi se ne andavano con le loro prede. Insomma una vita tranquilla e senza grosse difficoltà, ho poco da rimpiangere...

...Mi sembra che fosse il 3° giorno del mese del toro quando mio padre in seguito alle insistenti richieste della gente decise di porre fine alle incursioni dei lupi; tutto venne preparato in modo da intrappolare quegli animali, alla loro successiva incursione, nel centro città, barricate su alcune vie, appostamenti su altre, gli avevano creato un percorso obbligato per condurli dove volevano.
Venne la notte decisiva, i lupi entrarono in città e come previsto finirono dove voleva mio padre, intrappolati e senza via d'uscita, solo allora mi accorsi di un qualcosa di strano, sembravano spauriti e persi, si guardavano in giro come alla ricerca di qualcosa e allora lo vidi, là dietro alle nostre guardie c'era un grosso lupo bianco che osservava tutto, senza fuggire...

...fu in un istante, scattò si aprì un varco tra le guardie e permise la fuga a tutti i suoi compagni, prima che le nostre truppe riuscissero a riorganizzarsi; adesso c'era solo quell'incredibile animale in trappola, abbandonato da quei compagni che aveva salvato... ...allora la pensavo così, solo ora mi rendo conto che decise di sacrificarsi per salvare il suo gruppo, allora lo ammiravo per la sua maestosità ora penso al coraggio e alla fermezza di quell'animale, invidiabile...
...inevitabilmente quell'animale fu ucciso ma riuscii ad evitare che fosse massacrato, la mia posizione mi permise di ottenere da mio padre che il manto di quel lupo fosse utilizzato per realizzarmi un mantello... ...quello che tutt'ora indosso... ...il grande lupo bianco si mise ad ululare un colpo preciso e fu il silenzio, ricordo nitidamente il brivido che mi percorse la schiena a quell'ululato, mi sembrò un grido di libertà, quella che neanche lì, intrappolato dagli uomini quell'animale aveva perso, l'unica cosa che gliela tolse fu la morte... ...dopo quella notte non entrarono più altri lupi nella nostra cittadella.

...il mio mantello, l'unico ricordo delle due creature che più mi hanno influenzato: mio padre e quel lupo, entrambi morti in quella piazza.
Credo fossero passate due settimane da quella notte quando questa volta ad introdursi nella nostra cittadella fu un gruppo di fuorilegge, probabilmente nascosti nella foresta da mesi, solo in seguito scoprii che erano loro la causa delle incursioni dei lupi, li spingevano in città per studiare le nostre difese. Erano degli abili guerrieri e quella notte non gli fu difficile sgominare le nostre guardie, fino a raggiungere il centro città dove, questa volta, fu mio padre ad essere accerchiato, per permettere la fuga a me e mia madre, lì fu trucidato, senza alcuna pietà.
Quella notte riuscii a fuggire ma un giorno tornerò a reclamare quello che mi spetta per diritto di nascita, lo devo fare per l'onore di mio padre che come quel lupo si è immolato per salvare la sua gente...

Sentii sbattere la porta e mi risvegliai dalla trance del racconto, erano entrati un paio di avventori, avevo finito la mia colazione ed era già mattino inoltrato, mi ripresi in un secondo e dopo aver salutato il buon vecchio Frank me ne andai. Uscito in strada mi coprii con il mio mantello e mi misi in cammino, tornai a gironzolare per Midgaard, la mia nuova casa, per ora...

Gharu LupoBianco








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