Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Giomadice, il Cavaliere del Male


E' un Cavaliere coraggioso, audace, assolutamente leale con gli amici. Odia il tradimento e la menzogna, è determinato ed inflessibile.
I suoi nemici dovranno sempre guardarsi da lui, poichè non avrà pace fino a vedere i loro corpi fatti a pezzi e il loro sangue bagnare la sua spada e la sua nera armatura.
La scelta del Male è dettata dalla sua incolmabile brama di lotta, dal piacere che prova nel vedere i suoi nemici esalare l'ultimo respiro, ma soprattutto dal suo amore per le Tenebre e sue creature.
Abbraccia il Male, ma sempre seguendo il Codice d'Onore della Cavalleria.


Giomadice, il Cavaliere del Male


Nato nel castello di Montebello, è sempre stato a contatto con i cavalieri e gli armigeri imparando l'arte della guerra fin dai primi anni di vita. Nella sua giovinezza affrontava spesso avversari ben superiori a lui sempre rialzandosi quando veniva sconfitto, pronto a ricominciare. Tutti lo ammiravano per il suo coraggio e la sua tenacia.
In seguito, a dispetto della sua educazione religiosa, quando conobbe il Mondo delle Tenebre ne rimase così affascinato da decidere di trascorrervi gran parte del suo tempo. Lì conobbe molti aspetti del Male e la sua forza d’animo fu così potente da permettergli di trovare l’equilibrio che cercava senza venire travolto tra lussuria e perdizione, come invece accade a molti poveri di spirito. Il Male può essere vissuto solo dai forti, altrimenti ti divora senza speranza.
Il suo agire non era certamente ben visto al castello e nelle terre. Storie al limite tra la realtà e la leggenda, narrano delle sue imprese notturne in compagnia di mercenari, ladri e vampiri tra strane musiche, luci, urla lascive, lampi rosso sangue e tuoni spettrali.
Molto anni fa lasciò le sue Terre e la sua Casata (i Malaneve di Montebello) per sottrarre la sua compagna alla persecuzione del popolo; lei, Tealla Guidonia di Torriana, è una Vampira dagli occhi verdi come i suoi e lunghi capelli ricci neri. Quando Tealla venne imprigionata nella pietra per mezzo di un vile incantesimo pronunciato da un chierico plebeo, un attimo prima che la sua testa venisse staccata di netto dal collo, la sete di sangue di Giomadice aumentò, quasi a dover soddisfare anche quella di lei. Ora lui vaga per le terre di Silmaril alla ricerca della soluzione per poter riabbracciare la sua amata, spazzando via tutto quello che ostacola il suo cammino.

Ma non illudetevi, anche quando sarà riuscito nella sua impresa, dato che sicuramente ne sarà capace, non passerà mai al Bene, il Male ha un fascino troppo forte e sensuale per poterlo abbandonare. Lo aveva scelto prima di conoscerla, e vuole continuare a viverlo con lei.








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