Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Grashnak


La tribù di Grashnak era originaria delle montagne vicino a Solace. Lì, in una zona abitata prevalentemente da Goblin e Hobgoblin, Grashnak crebbe fino all'eta di 17 anni. Il nome della sua tribù era Occhiorosso, per via del sole che visto al tramonto dal picco sul quale sorgeva il villaggio sembrava un occhio di fuoco. Nemica della tribù Occhiorosso era la vicina tribù di Hobgoblin del Dente Spezzato. Un giorno, quando Grashnak era andato a fare compere nella città di Solace, gli Hobgoblin assaltarono il villaggio e uccisero tutti gli Orchetti che vi trovarono. Grashnak, mentre era nella foresta, fu avvisato dalla voce del dio Medes, di tornare al villaggio. Recatosi di corsa sull'altopiano dove sorgeva la sua casa, si accorse ben presto che di essa non rimaneva più che un cumulo di macerie fumanti e che tutti i suoi fratelli della tribù erano stati trucidati e i loro corpi deturpati da scritte e tatuaggi nella lingua degli Hobgoblin. Tra i resti del villaggio si aggiravano però gli ultimi razziatori, che rovistavano tra i cadaver; Grashnak grazie alle sue capacità furtive affinate dalla professione di cacciatore, arrivò alle spalle del gruppo di piccoli pellerverde senza che essi si accorgessero di lui. Cinque furono sgozzati prima che il sesto capisse cosa stava succedendo, mise mano di scatto alla spada ma un preciso fendente dell'Orchetto gli mozzò il braccio, impedendogli di estrarre l'arma.
< Dove crede di andare pikkolo tappo skifoso? > disse Grashnak mentre infilzava il suo pugnale nel ventre dello sventurato Hobgoblin.
Frugando nei cadaveri Grashnak comprese subito da dove erano venuti gli assalitori. Era ormai notte quando giunse al villaggio della tribù del Dente Spezzato, brillava una luna che, per via degli effetti atmosferici, sembrava grondare di sangue. Dopo aver ucciso in silenzio la sentinella Grashnak si introdusse di nascosto nel villaggio ed iniziò la sua opera di sterminio. Entrando di soppiatto nelle case uccideva nel sonno tutti coloro che vi trovava. All'alba era coperto da uno strato di sangue che gli inebriava la mente e esaltava la sua furia omicida. La strage fu immensa: di tutti gli abitanti del villaggio non sopravvisse nessuno. Dopo aver dato fuoco alle baracche e saccheggiato i corpi, Grashnak si mise in cammino verso le terre degli uomini. Aveva solo 17 anni ma dal quel massacro l'Orchetto fu profondamente cambiato. Prima di esso era un normale pelleverde delle montagne, dedito alla caccia e all'uccisione occasionale, dopo di esso divenne ossessionato dal sangue, cominciò sempre di più a desiderarlo, fosse esso sangue di nani elfi uomini o pelleverde. Le tribù di Goblin e Hobgoblin delle montagne iniziarono a chiamarlo il Trucidatore e lui non fece nulla per smentire il soprannome datogli. Nelle caverne dei Nani si iniziò a parlare di un grosso Orchetto, il cui pugnale non risparmiava nessuno, e la sua fama giunse fino alla Valle degli Elfi. Nel corso degli anni Grashnak lavorò come mercenario a pagamento. Uccise Nani, Elfi, Uomini, Hobbit persino Orchi e Orchetti se necessario. Ma nel suo piccolo cervello di pelleverde qualcosa non funzionava. Sentiva sempre una voce che lo chiamava come provenisse dall'aldilà. Era una voce lugubre e spettrale ma allo stesso tempo imperiosa se mai ne aveva sentita una. Essa si placava solamente dopo che Grashnak compiva dei massacri particolarmente cruenti o uccideva guerrieri rinomati per la loro forza.
Un giorno mentre sgozzava l'ennesima guardia della città di Midgaard vide passare un essere alto, avvolto in un mantello di colore scuro. Lo riconobbe subito per quello che era, un vampiro di nome Kheyan, dal quale si era tenuto sempre alla larga non tanto per timore della sua forza, avendo ucciso molti vampiri non la temeva, ma della sua malvagità, che sapeva essere addirittura più grande della sua, così grande che sembrava emanare un alone rosso sangue intorno al corpo. Lo fermò e gli disse: <Grashnak sentire stupida voce in testa. Voce che sussurrare di sangue e di morte. Lei smette di parlare solo quando me coperto di sangue da capo a piedi >. Kheyan, dopo aver squadrato l'Orchetto, lo invitò con un cenno della mano a seguirlo nella vicina locanda.
Seduti ai tavoli c'erano tre uomini che chiacchieravano bevendo birra e mangiano arrosti ma, veloce come un fulmine, Kheyan fece sparire il coltello più e più volte nelle loro carni e azzannò alla giugulare il barista che lo guardava terrorizzato. Sorpreso, più che dalla velocità di un atto che egli stesso conosceva alla perfezione, quanto dalla gratuita crudeltà con il quale era stato compiuto, Grashnak si sorprese ad avere, se non timore, soggezione del vampiro che gli stava innanzi.
< Ora possiamo parlare non c'è più nessuno che ci ascolti > disse. Ed era vero se si escludevano i 4 cadaveri che ingombravano il locale.
A lungo Kheyan lo interrogò sulle parole della voce e su quanto a lungo ella gli parlasse e su cosa egli facesse per farla scomparire.
Dopo avergli chiesto più volte se era sicuro di non essere ubriaco quando sentiva la voce e avendo ricevuto risposta negativa il vampiro si alzò e disse: < La voce che senti è quella di Hellion, Dio del Male e delle Tenebre; egli mi parla tutti i giorni e io sono il suo esecutore sulla terra. Lo vedi questo? > disse mostrandogli una strana effige di colore scuro < è il simbolo di coloro che lo servono e io > proseguì con malcelato orgoglio < sono stato scelto da Hellion in persona per essere la guida di coloro che combattono nel suo nome >
< Rahr allora voce ke sento essere voce di dio del male? Me vuole diventare suo servo e avere effige kome ha te!!!! > disse Grashnak indicando con un dito artigliato il simbolo delle tenebre.
Allora Kheyan gli parlò a lungo, spiegandogli tutto ciò che doveva fare per dimostrarsi degno di Hellion e dei suoi seguaci.
Iniziò cosi un nuovo periodo per Grashnak. Fino ad allora viveva senza altro obiettivo che il prossimo sterminio, ora voleva a tutti i costi diventare degno di Hellion e dell'Ordine delle Tenebre del quale gli aveva parlato Kheyan. Giorno dopo giorno la sua sete di sangue aumentava e ormai nessun massacro riusciva più a placarla. Seguiva il vampiro o altri famosi tenebrosi sanguinari sperando gli trovassero avventure degne della sua brama di sangue. In una di queste missioni salvò la vita di Kheyan stesso, uccidendo con 2 rapidi fendenti alla testa il ranger umano che lo aveva attaccato. Passati un paio di mesi da questo incidente Kheyan e un altro vampiro di nome Kravier convocarono Grashnak alla Fortezza, sede della gilda delle Tenebre, di cui Grashnak aveva sentito parlare ma che mai aveva visto di persona. Mentre gli occhi di Grashnak cercavano di abituarsi alla penombra che c'era all'interno della costruzione, sentì la voce di Kheyan alle sue spalle che diceva < Ora !!! >.
< Arghhhh me dimenticato di mettere kon spalle appoggiate a muro > pensò Grashnak quando ormai il pugnale di Kravier già gli penetrava nelle costole.
Mentre dal purgatorio ritrovava la via per il mondo dei vivi, venne assalito da una tremenda voglia di vendetta come già gli era successo quella prima volta tanti anni prima con gli Hobgoblin. Arrivato davanti al portone della Fortezza aveva trovato Kheyan che gli tendeva una mano con un'effige uguale alla sua.
< Da ora in poi la tua anima appartiene ad Hellion > disse in tono solenne.
Grashnak ancora un po' stupito per essere stato privato della sua vendetta seguì i 2 vampiri all'interno dell'entrata e venne nominato Recluta delle Tenebre.

Grashnak








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