Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Gugdush, sete di vendetta!


Erano da poco passate le tre di notte, faceva freddo ed il piccolo fuoco al centro della grotta veniva sfiaccato da brevi folate di vento, Gugdush aveva solo 6 anni, aveva trovato calore su delle pelli di animali in un angolo e si era addormentato.
La madre stava dormendo in un angolo dopo una lunga e stancante caccia notturna, il padre stava riposando all'ingresso con un occhio chiuso e l'altro vigile sull'entrata.
Passavano i minuti nell'attesa dell'arrivo di un nuovo giorno.
Il silenzio e la pace regnavano nella grotta...

Ad un certo punto una figura di un elfo si materializza dal nulla e dietro di essa ne appaiono altre, un grido impronunciabile interrompe il silenzio, passano attimi e in un istante la grotta si riempie di palle di fuoco e fiumi di acido, rumori di acciaio contro acciaio sono complici di una lotta all'ultimo sangue tra il padre e un gruppo di Elfi all'assalto.

Gugdush, viene svegliato dal rumore di un grido di dolore, era la madre che gemeva e respirava affannosamente, distesa al suolo, con la pelle bruciata e il sangue avvelenato che finiva l'opera appena compiuta.
Alza gli occhi e la vede cercare di alzarsi e poi stramazzare al suolo.
Era morta.
Gli istanti della sua giovane età gli balzarono alla mente, solo pochi attimi, ma che riflettevano tutti gli anni passati con lei a ridere e cantare, la gioia passata e quella che non avrebbe più potuto donargli.
Un urlo di Gugdush accompagno tale visione. Un urlo pieno di rabbia e di orrendo dolore. Alza gli occhi, vede il padre e corre da lui per raccontargli quello che aveva visto...

-Gug visto!
-Mamma Gug Morta!
-Padre!

... e continuava senza curarsi del resto...

i secondi passarono ma il padre non rispose... un brivido corse sulla schiena di Gugdush... si avvicinò lentamente al padre e provò a colpirlo sulla pancia come faceva fin da cucciolo per chiedere la sua attenzione.
A quel semplice e leggero gesto, il padre si accasciò a terra facendo scorrere un rigolo di sangue dalla sua bocca, sangue avvelenato dalla stessa arma che aveva ucciso la madre.
Gli occhi di Gugdush si riempirono di lacrime e scoppiò in un lungo pianto.
Quel pianto che ancora adesso è nei suoi pensieri... che vorrebbe esplodere ancora, ma che ogni volta viene bloccato dall'odio che è rimasto dentro di lui.

Adesso è cresciuto, e ha imparato l'arte del Guerriero per seguire le orme del padre, numerose battaglie gli hanno fatto da maestre... un dente aguzzo fuoriesce dalla bocca, l'altro dente gli è stato strappato via da un doloroso morso di un Beholder durante un feroce combattimento.
Più lo osservi e più ti perdi nel suo sguardo perduto nel vuoto, gli occhi sono rossi, un rosso scuro, come il sangue versato dalla sua famiglia durante l'imboscata.

Adesso è solo nella terra di Silmaril... e sta tramando la sua vendetta.








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