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Hithu
Ascoltami, folla, ti dirò tutto, ti narrerò di un passato
segreto. Lui è colui che estrasse il pugnale per difendere le bestie, ed è ora
che un'antica storia incominci...
Viaggiando a cavallo dei freddi venti del sud, oltre i meravigliosi fiumi di Cristallo, ai
confini del passo del corvo si giunge nella foresta di di Rondam sacro luogo per molte bestie.
Ai cofini della foresta vi è il villaggio di Minaith, all'ingresso del villaggio vi è
un grosso stendardo, in fondo alla fine della strada principale nasce un grosso palazzo che è
centro di ritrovo per tutti i commercianti. Gli elfi di Minaith erano noti in tutta la regione
per le loro abilità di cacciatori, ogni volta che si addentravano nella foresta ritornavano
sempre con ricchi e grossi trofei.
Un freddo giorno d'inverno tre elfi cacciatori decisero di andare a cacciare nella foresta,
così si armarono: presero grossi archi, robuste frecce, scintillanti pugnali d'argento
e affilatissime spade. Quindi con passo sicuro entrarono nella foresta. Quel giorno c'era un
leggero filo di nebbia e l'aria aveva l'odore di vendetta. A un certo punto mentre gli elfi
avanzavano alla ricerca di un grosso orso si sentì uno strano rumore fra i cespugli, uno
dei tre elfi si girò di scatto e incoccò una freccia, ma dal cespuglio si sentì
più nulla... gli elfi proseguirono verso il cuore della foresta, ma ad un certo punto
videro una robusta figura apparire dalla nebbia. I tre cacciatori non capirono cosa poteva
essere quella figura.
- Andate via da qui - disse la strana figura.
- E chi lo dice? chi ci vieta di portate una testa d'orso come trofeo? - rispose Ulul, uno dei tre.
- Io -
- E tu chi sei? -
- Io essere colui che uccide te! se tu non andare via!! -
Appena la figura finì di dire questa frase Lorsk scoccò una freccia verso la figura.
- MUHAHAHAA!!! FOLLI!! voi credere che bastare freccia per uccidere me? -
Ad un certo punto la figura scomparve, e quello che prima era un leggero filo di nebbia divenne
una forte cortina, ormai si vedeva molto poco. Ulul sguainò la sua lunga spada, Lorsk
incoccò un'altra freccia, Kilam estrasse i suoi due pugnali e i tre elfi erano pronti a
combattere. A un certo punto un'ombra nera sfrecciò e decapitò Kilam con un colpo
netto per poi riscomparire nella nebbia.
- NOOOOOOOOOO!!! - urlò Ulul - Maledetta belva ti distruggerò lo giuro!! -
Dopo qualche secondo riapparve l'ombra che con passo agile e veloce afferrò Lorsk e lo
trascinò nella nebbia da dove si udirono atroci urla di dolore.
Ulul era ormai nervosissimo, le sue mani tremavano ed ormai vacillava dalla paura.
- Allora elfo tu parla ancora? -
- Che diamine sei? fatti vedere!! -
Ad un certo punto Ulul si sentì trafiggere da una fredda lama di un pugnale che l'aveva
colpito alle spalle ed esalando l'ultimo respiro disse:
- hithu rhach telitha! -
Il giorno dopo, quando al villaggio non si videro tornare i tre elfi ci fu un po' di nervosismo
e si decise di organizzare un gruppo che andasse alla ricerca dei tre. Così il nuovo
gruppo entrò nella foresta alla ricerca dei compagni scomparsi. Quel giorno vi era un
cielo limpido ed un forte sole penetrava fra i rami degli alberi. Gli elfi cercarono per tutto
il giorno i loro compagni ma senza nessun risultato, così quando il sole era calato il
gruppo decise di ritornare al villaggio.
Quella sera vi era la nebbia e tutti gli elfi erano nelle loro case, chi a riposare, chi a
riscaldarsi con un buon bicchiere di torci budella. Il mattino seguente gli abitanti furono
svegliati dall'urlo di una donna, le guardie accorsero veloci e trovarono uno spettacolo non
piacevole: appese allo stendardo vi erano le teste di Ulul, Lorsk e Kilam. L'intero villaggio
fu scosso da quel fatto e quella notte nei vicoli bui di Minaith tutti si chiedevano chi
poteva essere l'autore di tale atrocità.
Passarono sette lune dall'accaduto ed esso era ormai stato quasi dimenticato.
Gli elfi di Minaith continuarono a cacciare le belve della foresta e, purtroppo, ogni volta che
vi era la nebbia, qualche elfo scompariva misteriosamente. Ogni mattino si trovavano le teste
delle vittime sotto lo stendardo, oltretutto incominciarono ad accadere tanti misteriosi omicidi
tanto che alcuni elfi non uscivano dalle loro dimore quando la nebbia scendeva.
Nei vicoli più bui del villaggio un ormai anziana maciara drow di nome Aym narrava della
bestia della foresta, del brutale essere, di colui che era fratello degli orsi e dei cervi,
colui che aveva come madre una quercia e come padre un pioppo, questa anziana drow raccontava
che era giunto per vendicare le bestie uccise dai cacciatori. Tutti nel villaggio pensavano
fosse pazza.
Gli omicidi continuavano senza sosta e nessuna guardia era capace di bloccare colui che
macinava le anime con la stessa facilità con la quale si sguainava la spada.
Ogni notte una sentinella saliva sulla torre del villaggio e appena vedeva la nebbia scendere
dalla montagna suonava la grossa campana e a pieni polmoni urlava:
- HITHUUUUUU! HITHUUUU!!! HITHUUUUUUU!!!!! -
Appena gli elfi sentivano le urla della sentinella, correvano a barricarsi nelle loro case,
ma nemmeno le robuste porte di quercia potevano bloccare l'impeto della belva, infatti,
nel giro di tre nuove lune furono uccisi trenta elfi: l'intero vilaagio viveva nella paura.
Una sera al palazzo, Urkam, il più abile fra i cacciatori, decise di formare un
gruppo per uccidere la bestia.
Di questo gruppo facevano parte Bardam un elfo molto robusto dalla forza molto superiore a
tutti gli altri, Rurik il quale era capace di prendere una mela con una freccia alla
distanza di cento piedi, Raap un abilissimo mago maestro dell'illusione e dei travestimenti,
Lullyo la quale abilità con i pugnali era nota anche ben oltre i confini della regione
e infine vi era Urkam, costui era capace di uccidere un orso a mani nude e le sue abilità
di cacciatore erano conosciute in tutte le terre elfiche.
Il mattino seguente i cinque elfi affilarono le loro spade, lucidarono le armature,
allacciarono gli stivali, indossarono i luccicanti elmi argentati, ed impugnarono i robusti
scudi d'acciaio... il gruppo di elfi era pronto per andar a fare giustizia.
Aym urlava:
- NOOOOOOOOOOOOO!! Folli non andate!! Vi uccideranno senza pietà! Nemmeno voi potete
placare la sua ira!! -
Urkam le diede un calcio e disse:
- TACI!!! Sporca drow!!
Il gruppo si avviò: Urkam apriva la strada nella boscaglia dietro di lui Raap,
Rurik, Lullyo e Bardam lo seguivano, il gruppo entrava sempre più nel cuore della
foresta e pian piano il sole calava e insieme a esso anche una fitta nebbia. Gli elfi
proseguirono sicuri di se fin quando si udì un brutale ruggito che avrebbe fatto
paura anche al più coraggioso degli esseri. Appena Urkam sentì il ruggito
esclamò:
- E' aperta la caccia!! -
e così dicendo estrasse una grossa spada.
Quindi il gruppo proseguì prestando attenzione ad ogni rumore e a ogni movimento che
c'era intorno, fin quando ad un certo punto si udì provenire una voce che diceva:
- Voi cercare morte? -
- Sei tu che morirai schifosa bestia!! - rispose con sicurezza Bardam.
- Tu essere sicuro? -
E Rurik rispose:
- Io sono sicuro che una mia freccia trafiggerà il tuo cuore!! -
- Voi trafitto mio cuore quando voi ucciso cugino caimano... ecco perché ora
sarò io a trafiggere il vostro -
Quindi si sentirono i lupi ululare e si sentì la bestia che esclamava:
- D'accordo voi provare a uccidere me se voi essere così sicuri -
Urkam allora fece un segno a Lullyo e Bardam i quali estraendo le armi andarono in
avan scoperta, appena i due scomparvero nella boscaglia si sentì Lullyo urlare:
- FATTI SOTTO BELVA!! -
Gli altri membri del gruppo giunsero da Lullyo dove videro finalmente chi era la bestia...
Era un orchetto, la sua pelle era verde come il colore delle foglie ma ruvida come
la corteccia di un albero, le sue braccia sembravano tronchi ed aveva dei grossi tatuaggi
tribali, le sue spalle erano robuste come la roccia, aveva due grosse zanne, inoltre sulla
guancia destra aveva una lunghissima cicatrice. Infine, la cosa più strabiliante era
l'agilità con la quale l'orchetto si muoveva, nonostante le sue grosse dimensioni si
spostava con tanta agilità che sembrava quasi che volasse. Anche il suo avversario
era abile e i due si muovevano con grande velocità. I fendenti di Lullyo non riuscirono
a colpirlo. Appena l'orchetto vide giungere gli altri membri del gruppo fece un albile salto
e scomparve fra i rami.
- Un orchetto, è un maledettissimo orchetto!! - esclamo Bardam, e rivolgendosi verso Lullyo disse:
- Non sei stato capace di uccidere un semplice orchetto!! -
- Non è un "semplice" orchetto - disse Urkam
- Non stiamo qui a parlare dobbiamo uccidere un orchetto -
Raap non fece in tempo a finire la frase che si udì il muoversi di un cespuglio, allora Bardem
preso dall'ira si mise a correre verso il cespuglio urlando:
- TI STRAPPERO' IL CUORE MALEDETTOOOOOOO!!! -
Urkam vide quello che il suo compagno stava per fare e disse:
- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO -
L'urlo di Urkam fu interrotto dall'urlo di morte di Bardem, il rimanente del gruppo accorse nella
speranza di salvare il loro compagno ma quando giunsero sul posto videro il cadavere ormai esanime,
notarono inoltre che sul torace dell'elfo era stato disegnato una strana runa.
- Raap cosa vuol dire quella runa? - chiese Lullyo
- Non lo so, non ho mai visto nulla di simile in nessun testo studiato fin oggi!!! -
Dopo qualche secondo si udì l'orchetto urlare:
- IN NOME DI CUGINO CAIMANO!! -
- D'accordo - disse Raap - Non dobbiamo facci prendere dal panico: in fin dei conti siamo
sempre quattro contro uno -
Il resto del gruppo annuì all'affermazione del loro compagno, il gruppo rincominciò
a cercare l'orchetto. Essi si muovevano a circa cinque piedi di distanza l'uno dall'altro. Ad un
certo punto la nebbia si fece talmente fitta che non si riusciva a vedere nemmeno a un palmo dal
proprio naso, ma gli elfi non si fecero scoraggiare da questo dettaglio. Si sentì un
pesante rumore che fu seguito da un atroce urlo di dolore, Urkam si volto e tornò indietro
per vedere cosa era successo, poco più indietro trovò il cadavere di Rurik per
terra. Sulla sua fronte era disegnata un'altra runa, e dopo un po' si udì l'urlo della bestia:
- IN NOME DI FRATELLO ORSO!! -
Lullyo, Urkam e Raap si scambiarono sguardi pieni di voglia di vendetta e paura:
- Continuiamo la nostra ricerca - disse Urkam
I tre elfi proseguirono fin ad un tratto i cui gli alberi si allargavano e permettevano di muoversi
più abilmente.
- Lo aspetteremo qui - disse Lullyo
Raap allora accese un fuoco con un incantesimo, quindi i tre elfi si seddettero attorno a fuoco,
Raap estrasse un libro d'incantesimi e recitò alcuni incantesimi che ristorarono il corpo
e la mente dei suoi compagni.
- Credi che si farà aspettare? - disse Urkam rivolgendosi a Lullyo
Ma l'elfo quasi non fece in tempo a finire la frase che dalla nebbia apparve l'orchetto che disse:
- Voi aspettavate me? -
- Sì - disse Lullyo
E così dicendo estrasse i pugnali e si lanciò contro l'orchetto, incominciò
un combattimento brutale, però ad un certo punto Lullyo venne distratto dall'ululare di un
lupo, così l’orchetto approfittò di quel momento di distrazione per affondare il
lungo pugnale nello stomaco dell'elfo, esclamando:
- IN NOME DI SORELLA VOLPE!!! -
Raap vedendo la scena incominciò a recitare strane parole, e vicino il suo corpo apparvero
dei dardi infuocati, l'orchetto vide ciò che stava succedendo e afferrò il cadavere e
lo usò come scudo contro i dardi di fuoco di Raap, poi con un agile balzo l'orchetto
piombò sul mago e decapitandolo con un colpo netto di pugnale disse:
- IN NOME DI MADRE QUERCIA E PADRE PIOPPO -
L'orchetto si volto e vide dritto negli occhi Urkam, il quale si lanciò con forza contro
la bestia la quale con grande abilità schivò il fendente, i colpi tra l'orchetto
e l'elfo erano veloci, precisi e molto potenti, i due ormai combattevano da molto, ma ad un
tratto l'orchetto con un'abile mossa disarmò Urkam e lo fece cadere a terra... l'elfo
indietreggiò spaventato cosciente che la sua ora era ormai giunta, la bestia alzò
il pugnale pronta a dare il colpo di grazia, ma ad un certo punto si udì
un'anziana voce femminile che disse:
- HITHU!!FERMO!! -
L'orchetto si bloccò di colpo e si voltò: lì vi era un'esile figura
coperta da un mantello nero e da un lungo cappuccio.
- Io dovere vendicare!! -
- No Hithu, hai già ucciso lascia che Urkam si salvi, lascia che torni al villaggio -
- Perché!?! lui appena tornare formare nuovo gruppo di cacciatori che tornare qui
a uccidere fratelli e sorelle! -
- Non credo che lo farà... male che vada tornerai per ucciderlo -
L'orchetto annuì all'esile figura, poi si voltò verso Urkam e disse:
- Io dà ultima possibilità te, se tu tradire io fa fare te fine di tuoi compagni... -
Urkam annuì si voltò e scappò di corsa.
Il mattino seguente Urkam giunse al villaggio, dove fu curato e rifocillato. Lì Urkam
narrò della bestia e disse che doveva tornare ad ucciderla. Così nel giro di
due lune fu capace di mettere su un gruppo di venti abilissimi cacciatori. Il gruppo
doveva partire il giorno del sole, però quella notte l'esile figura incappucciata si
intrufolò nella stanza da letto di Urkam, l'esile figura impugnava uno scintillante
pugnale, che trafisse con un sol colpo il cuore di Urkam. L'elfo fece appena in tempo ad
aprire gli occhi per vedere chi lo stava uccidendo, e lì vide Aym, Urkam allora esalando
l'ultimo respiro disse:
- T-t-tu...? -
Aym allora si avvicinò all'orecchio dell'elfo e sussurrò:
- I' kaas d'lil yorlii!! -
Il mattino seguente la compagnia non partì, e dopo la morte di Urkam nessun elfo
ebbe più il coraggio di entrare nel territorio di HITHU.
...Grazie per aver udito la mia storia o nobili signori, ora col vostro permesso torno a
sentire le leggende che i venti del sud narrano a me.
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