Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Kilbim dalle Grandi Montagne


Quando nacqui, mio padre e mia madre decisero di chiamarmi Kilbim.
Abitavamo in una montagna assieme ad un drago, non lontana dalle Montagne Nordiche, la dimora dei nostri cugini.
Noi ed il drago, avevamo trovato un patto: lui non ci avrebbe molestato e noi non lo avremmo attaccato. Solo noi sapevamo che c'era un drago da quelle parti.
Nella caverna vi erano molte famiglie, e poiché mio padre era un caro amico del re, io, all'età di dieci anni, andai assieme al Maestro negli ultimi rifugi dei nani a imparare l'arte del combattimento.
Purtroppo, due anni dopo il Maestro morì di vecchiaia.
Ritornai alla caverna, e le ultime cose che mi mancavano da imparare, me le insegnò mio padre.

La fame di un drago può rimanere sepolta per decenni, ma quando si risveglia...

A quel tempo avevo 16 anni.
Era una mattina fresca di primavera, ed era da due settimane che il drago non si faceva vedere. Ma quando verso sera fece ritorno nella sua tana, sembrava soddisfatto...
Dopo circa tre giorni, un nano bussò alla nostra caverna.
Era malridotto ed aveva tagli e scottature su tutto il corpo e sembrava in fin di vita. Quando riuscimmo a vederlo bene in faccia, capimmo che era uno dei nostri cugini delle Montagne Nordiche. Ci narrò di un drago che aveva mangiato la metà dei suoi fratelli e ucciso l'altra metà.
Era orribile...
Quel racconto così crudele e orribile, risvegliò in tutti noi l'antica forza, ormai dimenticata, che caratterizzava i nostri antenati. Curammo il malato, e lo tenemmo nascosto per un mese.

Eravamo di fronte al Grande Portone, ed io ero nelle ultime file, lontano dallo sguardo di mio padre (mi aveva raccomandato di non venire, poteva essere molto pericoloso), ed altri avevano fatto così.
Mio padre stava nelle prime file, essendo un grande combattente.
Il re aprì il portone ed il drago, che dormiva, si svegliò e ci guardò.
Poi vide nostro cugino e disse:
- Siete qui per vendicare la morte dei vostri compagni, che illusi! Comunque bene, avevo proprio un languorino... - poi si mise a ridere.
Cominciammo a correre verso di lui, in preda alla rabbia ed alla furia, lo ferimmo molte volte alle gambe, e lui cadde in ginocchio.
Con un movimento improvviso della coda, tagliò in due il re...
L'urlo di dolore ci fece paura, ma il grido che ne seguì, aumentò il nostro coraggio e la nostra forza:
- Vendichiamo il popolo delle Montagne... -
Lo accerchiammo e cominciammo ad attaccarlo a ripetizione, fino a quando...
Il drago, ormai in fin di vita, prese le sue ultime forze a raccolta, si alzò in piedi e sputò una fiammata che incenerì la metà di quelli ancora vivi. Con la coda, uccise i rimanenti e cadde lungo disteso di fianco a me, morto...
Seppellii i miei fratelli e bruciai il corpo del drago.
Mentre seppellivo i corpi, alla maniera dei nani, scoprii che non c'era più nessuno di vivo, anche le donne avevano combattuto, e il più giovane di tutti, che aveva un sette anni in meno di me, era morto... Allora per me non rimaneva che andarmene.

Vagai per mesi mangiando carne e quello che offriva la terra, dormendo sotto le stelle, senza una caverna a proteggermi...

Dopo molto vagare, scorsi una cittadina, Midgaard. Lì vi era gente di tutte le razze, ma pochi nani.
- Beh - pensai - potrei passare qui la notte... -.
Andai in una taverna, dove incontrai Keremath, una persona che ne aveva passate peggio di me.
Dopo avermi offerto la sua amicizia ed aver ascoltato la mia storia, Keremath mi disse che faceva parte di un gruppo di guerrieri, l'Armata della Sacra Spada, e mi chiese se volevo entrarci.
Dopo una notte di sonno, decisi di rimanere in quella cittadina, e di entrare nella 'A.S.S.'
Ormai è passato molto tempo...

Questa è la mia storia, la storia di Kilbim dalle Grandi Montagne.








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