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Rorden
Sono nato in un villaggio di elfi, Elfi Alti, ma senza alcun sangue nobile
nelle mie vene e dovetti così vivere senza contare su qualche appoggio
reale. All'inizio della mia vita ero un bravo elfo, giravo per le strade del
mio paese senza niente da fare, se non divertirmi e conoscere gente.
In poco tempo però avvenne qualcosa, forse causato dalle troppe regole
presenti nel villaggio.
Infatti iniziai a prendere cose che non mi appartenevano, quando le trovavo
in giro, per strada o su un muro. All'inizio prendevo quelle incustodite,
senza arrabattarmi per cercare di perdere a qualcuno. Ma in poco tempo
questo non bastava più. Volevo avere, avere e avere, ma con mezzi onesti non
ci sarei mai riuscito a ottenere. Iniziai a prendere le cose dai negozianti,
dai genitori e da chiunque lasciasse qualcosa incustodito.
Tutto andava bene finché un giorno, mentre stavo prendendo dei gioielli da
un cassetto di una casa in cui mi ero introdotto mi scoprirono, senza
lasciarmi alcuna possibilità di difendermi, e mi portarono dai miei
genitori, i quali mi diedero una strigliata incredibile. Invece che
consuetamente alle regole io risposi alle loro parole, cosa gravissima da
fare verso i genitori.
Mi mandarono in camera mia, nella mia stanza a riflettere su ciò che avevo
fatto. Ma io non ne avevo la minima intenzione e scappai dalla finestra
dirigendomi verso il bosco che mi sembrava più amico e accogliente e che,
soprattutto, per una ragione ancora ignota, esercitava un forte richiamo
verso di me da un pò di tempo. Mi inoltrai verso il profondo e mi
addormentai sotto un albero.
Mi svegliai in mezzo alla notte. C'era qualcosa di strano
nell'aria... qualcosa di fragrante, di dolce, che mi faceva sentire bene,
felice, ma non capivo da dove venisse. A quel punto guardai in alto e vidi
una stella che brillava nel cielo. Una stella diversa dalle altre che avevo
guardato spesso, la notte, senza mai dare importanza a loro. Si stava
avvicinando a me, entrando nel bosco e rendendo l'aria frizzante e piena di
magia che un po' mi faceva paura, nonostante un po' la conoscessi.
Scese e si posò di fronte a me. Gialla, splendente, bella come... come una
stella, non si può fare un altro paragone, credo. Restai a guardarla per un
bel pò di tempo, finché una mia mano si mosse, animata da volontà propria,
dirigendosi verso la stella, arrivandole vicino e toccandola...
Una sensazione di calore intensissimo mi attraversò il corpo. Urlai, mentre
il calore mi saliva in testa e mi esplodeva lì. Per tutto il tempo in cui
restai attaccato alla stella sentii il mio corpo riempirsi di qualcosa tipo
energia pura, energia mai usata, proveniente dal cosmo che nessuno aveva mai
usato. Dopo l'esplosione nella mia testa svenni, senza capire più niente. Al
mio risveglio mi trovai in un bosco diverso, sotto un albero diverso, ma
della stella nessuna traccia. Seminascosta tra i cespugli era una porticina,
di legno, che mi attirava. Sopra... una rosa, una rosa rossa, rosso sangue.
Deglutii spaventato, ma mi feci coraggio, presi la rosa, me l'appuntai al
petto e apersi la porta. Dietro la luce. Mi feci coraggio ed entrai. La luce
mi avvolse e io non vidi niente fino a...
Stanza tra i due mondi.
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