Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Quando un personaggio raggiunge il livello massimo consentito dalla sua combinazione di razza e classe diventa un Titano e, se è almeno di livello 30, ha la possibilità di aspirare all'immortalità.
La prova che un mortale deve compiere per mostrare il suo schieramento nei confronti del Pantheon degli dei viene detta Cammino, ed è estremamente importante e rischiosa poichè, mettendo la propria vita nelle mani degli dei che assistono il personaggio durante questo percorso, un eventuale fallimento comporterebbe la morte permanente dell'aspirante immortale a causa della delusione provocata.

Innanzitutto bisogna conoscere bene il concetto di immortalità e sapere a cosa si va incontro. In seguito si deve decidere quale sarà il proprio ruolo da immortale e, in base al proprio orientamento ed alle inclinazioni del personaggio, identificare uno o più interessi tangibili di cui si diventerà patroni. Si può trattare di un valore (amore, giustizia, vendetta), di una razza (elfi, nani, minotauri), di una classe vera o fittizia (guerrieri, maghi, truffatori), di un concetto (fertilità, morte, violenza), di un evento atmosferico o astronomico (fulmine, notte, luna), e così via. Quindi in base agli interessi è necessario individuare gli amici ed i nemici, gli atteggiamenti lodati e quelli condannati. Infine, dopo aver comunicato e concordato il proprio orientamento agli Antichi, sarà necessario dichiarare pubblicamente (tramite un messaggio in bacheca) la propria volontà ad intraprendere il cammino, motivando la decisione presa.
Sarà un Immortale che si farà carico della richiesta a contattare e seguire l'aspirante durante tutto il Cammino.

A questo punto è doverosa qualche precisazione. Il Cammino non deve essere inteso come una semplice quest, ma come una serie di prove di vario genere che verificheranno le effettive intenzioni del giocatore, la sua capacità di interpretazione, le sue conoscenze nonchè la sua personalità. Inoltre hanno un fortissimo peso anche tutte le azioni intraprese in vita mortale, dalla sua nascita al momento della richiesta di immortalità. Gli Immortali infatti conoscono tutto ciò, e difficilmente sarà il mancato completamento di una prova a compromettere l'immortalità dell'aspirante, se esso si è mostrato sempre un ottimo giocatore.








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