Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Locanda del Granchio Rosso

I Racconti

Thalis mi ha dato questa lettera appena entrato in locanda, da parte di Danaban...


Vecchio bardo,
   questa mia per raccontarti di un'altra avventura capitatami.
Circa un mese fa mi venne in sogno la mia signora per comandarmi un servigio. Vidi un castello, che riconobbi come Castel Reinhold e un uomo che non riconobbi, un sacerdote molto venerato, la cui fede era tale che in sogno egli riluceva di una bianca aura. Un chiaro messaggio, la mia signora voleva l'anima del sacerdote o quantomeno la sua morte.
Presi informazioni e mi incamminai alla volta della città di Midgaard per ottenerne di maggiori e magari per trovare qualche seguace disposto a seguirmi. Ponderando la situazione decisi che la prima mossa da fare era frequentare la locanda cittadina del "C'era una Volta", come ben sai nessun posto come le locande può esser fonte di informazioni e luogo ove trovare avventurieri pronti a tutto per oro e fama (ehehehehe poveri stolti). Così infatti fu, dopo soli tre giorni avevo reperito una quantità di informazioni molto interessanti, compresa una mappa del castello, ed avevo adocchiato un paio di avventurieri in cerca di fama e denari. Avvicinatomi cominciai a decantar loro le ricchezze del castello, fui molto astuto, gettai l'esca ma non mi precipitai a tirar la lenza, no, aspettai che loro abboccassero per bene. Il quarto giorno recandomi alla locanda subito uno dei due mi venne incontro salutandomi calorosamente e proponendomi un affare. Ti confesso che un ghigno apparve sul mio volto mentre mi compiacevo del mio operato. Infatti il guerriero che mi trovavo innanzi mi proponeva di unirmi a lui e al suo amico, un mago-guerriero credo, per assaltare il castello. Accettai naturalmente, e preparammo tutto per il viaggio. Dopo ben due settimane di marcia avvistammo il castello, ma vedemmo anche un impedimento alla nostra missione, il castello era sotto assedio!!
Dannati dei del bene, sempre a metter lo zampino dove non dovrebbero. Questo certo non era un problema per me ma non sapevo come avrebbero reagito i miei due compagni a questo imprevisto. Per mia fortuna e con mio stupore la loro cupidigia e il loro egocentrismo erano tali da spingerli a continuare nonostante tutto. Bene mi dissi, allora dobbiamo escogitare un modo per passare sotto al naso degli assedianti ed entrare. Il guerriero o mago, di sicuro conosceva arcane magie, propose di renderci invisibili per avvicinarci senza problemi alle mura, ci pensai, conoscevo incantesimi che rivelavano la presenza di chi era invisibile e sicuramente nell'accampamento c'era qualche mago, ma decisi che il gioco valeva la candela, così Uziel (questo il nome del mago) ci rese invisibili e noi potemmo attraversare il campo senza problemi o quasi. Infatti alla fine del campo, nel punto più vicino alle mura, ma fuori il tiro degli archi, si trovava la tenda di quello che considerai il capo dei mercenari assoldati per espugnare la fortezza. Fu mentre lo superavamo che per qualche ragione l'incantesimo cedette e noi tornammo visibili. Inevitabilmente il suo primo impulso fu di lanciarsi addosso a noi, ed il mio di spezzare questo fuscello che si frapponeva fra me e il mio obbiettivo. Gridò per richiamare i suoi uomini, subito lo attaccammo e cominciò una sanguinosa pugna che vide soccomberlo insieme a cinque dei suoi. Riconsiderai i due che mi accopagnavano, avevo visto il loro modo di combattere e ne ero compiaciuto. Corremmo velocemente fuori dal campo per evitare di scontrarci con altri soldati; per accelerare il nostro ingresso nel castello Sydney (l'altro guerriero) conosceva un passaggio che ci avrebbe evitato di scalare le mura del castello, un pertugio a 10 metri dall'ingresso principale, apribile alla pressione di una pietra. Entrammo in un buio corridoio e dopo esserci orientati un poco cominciai a guidarli verso quella che loro credevano fosse l'ubicazione del tesoro ma che ben sapevo essere la dimora del sacerdote.
Nel nostro incamminarci nel dedalico labirinto di corridoi di Castel Reinhold ci imbattemmo due o tre volte in piccole pattuglie di guardie del duca, e silenziosamente le uccidemmo. Sydney e Uziel cominciavano davvero a piacermi, uccidevano fulminei e silenziosi, l'arcano e il guerriero erano una miscela di morte che molto mi ricordava i miei tempi giovanili. Ma sai bene chi sono e cosa rappresento, quindi quelle sensazioni non fecero altro che scivolarmi addosso e riprendemmo la marcia verso la cappella del castello mentre loro si figuravano tesori inimmaginabili. Finalmente giunsi all'esterno del sacro edificio, una sensazione di torpore cominciò a farsi strada nelle mie membra, l'influsso del bene puah! Ci vuol ben altro per fermarmi!
Entrammo, sapevo che la mia forza non era la stessa in quel luogo, ma sapevo anche che non sarei mai riuscito ad attirare all'esterno il sacerdote. Questo era il vero motivo per cui avevo scelto due compagni per compiere questa missione, carne da macello, mi serviva carne da macello! Ci stava aspettando, probabilmente il suo Dio lo aveva avvisato nell'inutile tentativo di salvarlo. Dissi: "Lui, il possessore della chiave è lui, prendiamolo!!". Lo so è banale, ma non sai quanto la banalità aiuti in alcune situazioni: avevo fatto in modo che per la locanda girasse la voce che il sacerdote custodiva la chiave della stanza del tesoro, ubicata sotto la cappella, era quindi scontato che mi credessero e, da quello che avevo visto, anche che Syd e Uziel non avrebbero perso tempo a chiedersi nulla e avrebbero subito assalito il prete.
A volte mi meraviglio per la mia conoscenza dell'umano pensiero, tanto fu il vigore con cui i due combatterono per guadagnarsi l'accesso alle ricchezze del duca Reinhold che per un istante considerai di arruolarli fra le mie fila come seguaci del male.
La lotta fu ardua, avevo ben operato nel procurarmi quei valenti compagni, il prete era tutt'altro che indifeso e con arcani sortilegi e preghiere ci diede veramente del filo da torcere. Ma un colpo ben assestato di Syd catturò più del dovuto la sua attenzione dandomi il tempo di menare un fendente preciso in quella crepa che Uziel aveva aperto con le sue magie nella barriera difensiva. Il colpo frantumò la barriera e quasi amputò di netto la sua gamba, ma... in quel momento fui testimone del più potente sortilegio a cui avessi mai assistito. Dal bastone del sacerdote una luce sfavillò, poi esplose in un bagliore intenso ed emise un raggio che colpì Uziel in pieno petto. Nell'arco di un batter di ciglia Uziel non era più lì ed al suo posto solo un'ombra di fumo, niente più. Il sacerdote venne finito con un colpo che di netto recise la sua testa ed io e Syd ci fermammo a valutare l'accaduto. Svanito nel nulla, dissolto come neve al sole, di Uziel non vi era più alcuna traccia se non lo scuro alone sulla pietra ove prima si trovava. Fissai Syd, era immobile, perplesso, cercava nella sua testolina delle risposte che forse non avrebbe mai ottenuto; poi fissai il sacerdote, morto decapitato innanzi l'altare del suo Dio e vidi il suo bastone, la fonte di quel potere: lo presi ripromettendomi di svolgere delle indagini a riguardo.
Syd era sempre immobile a due passi dall'alone nero dove il raggio aveva colpito Uziel. Non riuscii a trattenere una sonora risata...
"AHAH HAHAHAHAHA AHAHAHAHAH... DEI DEL BENE... questa è la degna fine dei vostri araldi... AHAH HAH AH AH AH AH... nessuno può frapporsi al volere della madre nera ...", poi mi girai verso Syd che solo a quelle mie parole si era destato dal suo ipnotico stato. Mi guardò perplesso poi s'illuminò in viso, aveva capito e la verità lo stava consumando...
"SI... AHAH H AHAHAH AH AH... non sono interessato al tesoro... questo era il mio vero obiettivo e voi mi avete ben servito... AHAAHHAHA AHAH HAHAH... adesso addio Sydney, forse un giorno ci reincontreremo... AHAH AHA HAHAHAHA HA AH AH AHH AAHAH..."
Un altro araldo caduto, un'altra pedina in più per la mia signora, nessuna pietà nessun rancore, perchè io sono...

DANABAN La Volontà del ... MALE








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