Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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I Racconti

Pochi giorni fa ho ascoltato Anghel raccontare questa storia, e non ho potuto fare a meno di riportarvela...


Il piano è perfetto: chiaro si staglia nella mia mente, efficace, letale.

Passo ogni giorno davanti a questo tizio che non fa altro che starsene lì con le sue due asce e si fa persino chiamare "Il Boia". Non voglio certo dargli lezioni di stile, ma forse è davvero un po' eccessivo.

Vado in quella che una volta era la reception: mi piace quest'odore di legno antico, la solitudine. Mi arrotolo una sigaretta di foglie appena colte, un sacco di fumo ed un buon profumo riempiono la stanza. Il piano è perfetto. Vado in piazza, colpisco il boia con una freccia e quando il bestione mi insegue mi alzo in volo e lo bersaglio.

Ho bisogno di quattro cose: un giant strenght, un fly, tante frecce e tanto culo.

Scendo e mi guardo un po' in giro: devo trovare un maghetto bello grosso che mi copra di spells. Il caso vuole che sopra la mia testa passi volando Cleylot, lo sguardo perso in avanti che canta dei versi che mi sembrano familiari. Mi sembra di averli letti un giorno che, completamente ubriaco, ho lasciato cadere il mio bell'anello (è un regalo di compleanno, sapete?) nel fuoco: l'ho tolto senza pensarci, e non si era neanche riscaldato, anzi per la verità era piuttosto freddo. Proprio sul mio anello ho letto quella canzone, ma ero ubriaco e probabilmente mi sbaglio.

Comunque chiamo l'elfo e gli spiego il piano. L'unico problema si presenterebbe nel caso il Boia sapesse volare, ma è proprio inverosimile, è un cristone grosso quasi quanto Radeon.

Cley accetta di darmi una mano, mi copre di spells, mentre il mio amico Ismaele (è uno psi, mi pare) fa un salto a Solace per recuperarmi una cintura ed un mantello portaoggetti.

Vado dall'armaiolo e riempio uno zaino, la cintura ed il mantello di frecce. Approssimativamente dovrei averne centocinquanta. Spero bastino.

E' tutto pronto.

Nel frattempo arriva Arty (non mi chiedete il nome completo, non l'ho mai imparato), un giovane ladro molto promettente e sveglio. Mi chiede di guardare mentre secco il bastardone. Nessun problema.

Vado in piazza, quella con la fontana per intenderci, e tengo un paio di frecce in mano: le scaglio sul Boia e poi mi alzo in volo aspettandolo.

Il tipo arriva di corsa inkazzato come un toro, è sotto di me. Gli scaglio altre due frecce.

Poi lui salta. Povero stupido.

Ma c'è qualcosa. Non si limita a saltare: quando la forza di gravità dovrebbe fare il suo lavoro e portarlo a terra, lontano da me, il bestione ipertrofico continua a salire. Vola. Vola. Mi raggiunge in un secondo e comincia a tempestarmi di colpi.

Tempestarmi. Me ne tira poco più di un paio che io sono già quasi morto e fuggo, fuggo urlando frasi insensate (ILBOIAVOLAILBOIAVOLA, mi hanno riferito).

Scappo, scappo finchè non ho più fiato e lui non mi insegue più.

Ora me ne sto qui da Filthy a fumare foglie secche ed aspettare che arrivino Salok ed Aleon per sfogarmi un poco. Ma intanto penso.

Ho già in mente un altro piano.

E, fidatevi, è perfetto.


Anghel








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