Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
Ascolta le Avventure
Locanda del Granchio Rosso

I Racconti

Non lo vedo ormai da lungo tempo, ma ogni tanto Kijio mi manda qualche missiva per raccontarmi qualcuna delle sue passate avventure...


Ero ancora forester, giovane e speranzoso.
Non sapevo che il tempo mi avrebbe portato via amici, magie acquisite duramente, speranze, e mi avrebbe ricoperto di ferite dolorose che sarebbero rimaste sanguinanti, nel corpo e nell'anima, per un tempo infinito.
Giravo per le strade di Silmaril e mi univo agli eroi che incontravo, scontrandomi con giganteschi mostri e, pronto al sacrificio estremo, riuscivo a riportare vittorie insperate, per poi festeggiare alla taverna della città fra ubriacature e molestie alle donzelle.
Ormai i tempi sono passati, non li rimpiango, credo che debbano far parte di coloro che aspirino a farsi chiamare eroe, ma alcune cose mi rimarranno nella mente in eterno, come una famosa predizione.
Ero proprio durante il ritorno da un viaggio di esplorazione, speranzoso di trovare amici in città, che incontrai vicino al cancello est di Midgaard, un vecchio canuto e barbuto, il quale mi invitò alla taverna della gilda degli psionici.
Basso, paffuto e con una lunga barba bianca, era vestito con una lunga veste blu come il cielo di notte senza luna. Di che razza era non era possibile stabilirlo, non era umano, nè aveva gli orecchi a punta, nè aveva corporatura da nano o gnomo, seppure l'altezza era ridotta e la sua prominente pancia faceva intendere la sua buona forchetta.
Altra stranezza era l'impossiblità di determinare se era veramente un mago, visto che i vestiti che indossavo mi facevano subito riconoscere per quella gilda che viene disprezzata da coloro che si credono essere gli unici veri maestri della magia, ed invece il vecchio mi trattava con rispetto e gentilezza.
Sorpreso piacevolmente da tale comportamento, mi avvicinai al bancone ed ordinai un paio di torcibudella ed un paio di birre, da mescere insieme come vuole un'antica usanza, al che il vecchio mi sorrise paternamente, annuendo in segno di riconoscenza.
Ci sedemmo ad un tavolo isolato e mi misi ad ascoltare.
- Bene giovane, vedo che la mia fiducia nei tuoi confronti è ben riposta, lascia che ti dica che presto capirai quale via devi percorrere.
- Quale via? - Risposi roteando gli occhi, credendo il peggio - e che cavoli, io sono un tipo che si perde sempre nella foresta, ci mancherebbe pure che ora mi mandi da qualche parte e mi ritrovo da solo, senza pergamene magiche da recitare per il ritorno, perso e affamato ... no ... no! senti, fammi combattere pure contro un belva gigantesca, ma non mandarmi in giro a trovare chissà cosa.
Faccio sempre una figura di m.....
- AH AH AH - mi interruppe ridendo sonoramente, mostrando una serie di denti cariati e d'oro e toccandosi la rotonda pancia - ma cosa hai capito! Io parlo di strade ben più importanti di quelle che sono tracciate nella foresta!
- Si tratta del tuo cambimento! ascoltami giovane forester, i tempi sono maturi, tra breve gli Dei ti abbandoneranno ancor di più, ma non potrai esimerti dal lottare per ciò che riterrai giusto.
Le pupille del vecchio si alzarono mostrando solo il bianco degli occhi.
- Accidenti - pensai - il torcibudella e birra hanno fatto effetto!
Poi mi accorsi che tutti e due i bicchieri erano ancora pieni e capii che era andato in trans, pronunciando chissà quali predizioni.
- Non molto tempo passerà da quando ti incamminerai e ti troverai senza meta e scopo.
- Mi sarò perso un'altra volta! - pensai portandomi la mano sulla fronte.
- Quando vedrai fumi in lontananza e grida laceranti ti spezzeranno l'anima, non potrai fare a meno di andare a vedere cosa succede.
- Accidenti, si mette male, di male in peggio - corrugai la fronte riflettendo - mai che mi faccia i cavoli miei!
Il canuto barbuto iniziò con voce greve, quasi mi fece sobbalzare, il cambimento di voce fu impressionante:
- All'inizio non capirai, vedrai solo sangue: sangue sugli stendardi strappati e conficcati a terra, sangue sui poveri resti di una capanna distrutta.
- Non capirai ancora, ed andrai avanti per inerzia, come sentirai la voce disperata di un bambino che grida e chiama i propri genitori, per poi essere interrotto da una sonora e malvagia risata.
- Allora correrai, correrai per vedere un cavaliere vestito di nero che sta leccando la propria spada insanguinata ed a terra il corpo di un bimbo con la pancia lacerata ed intorno un mare di sangue e frattaglie.
- Ti sembrerà che la tua spada si muova da sola mentre colpirai alle spalle quell'uomo scuro. Un tale essere non merita nemmeno di guardarti in viso, mentre la tua lama trafigge da parte a parte il suo collo.
La voce del vecchio si fece ancor più torva.
- Non potrai fare a meno di girare per quello che riconoscerai come un villaggio, caduto sotto il saccheggio di chissà quale tremendo e spietato esercito, cercando il colpevole di tutto ciò.
- Case, uomini, donne, bambini, animali, tutti devastati orribilmente da crudele violenza, il cui risultato è quello di coprire la terra battuta di pezzi di carne sanguinolenta.
- Vomiterai, ti rialzerai e vomiterai di nuovo.
Fece una pausa, ed io uno tirai un sospiro di sollievo - che sia finito il racconto? Sembrava che mi avesse letto nel pensiero, iniziò di nuovo (lasciandomi il dolce per ultimo?):
- Su una collina lo ricoscerai, circondato da un gruppo di soldati in divisa scura, col suo ampio mantello e l'elmo cornuto.
- E' LUI, lui il colpevole di tutto ciò, LUI è colui che ha seguito la causa che TU dovrai SCONFIGGERE!
- Questa volta non avrai dubbi, ti sembrerà di avere ai piedi delle ali mentre correrai verso di lui, butterai a terra lo scudo ed impugnerai tutte e due le spade gridando: Lord Vader! ... MUORIIIIIIIIII!
Un suono secco mi fece sobbalzare dalla sedia, mi girai verso la porta e vidi la porta quasi rimbalzare sui cardini.
- I soliti nani che fanno vedere che sono forzuti uscendo - pensai - uff... manca poco ci rimango secco, qui! altro che 'LordWater' -
Mi rigirai di nuovo per chiedere qualche spiegazione al veggente, ma con mia grande sorpresa vidi solo i quattro bicchieri vuoti sul tavolo.
- E che cavoli - aveva bevuto in pochi attimi pure la mia bevanda già mescita!
Sconsolato ed ancora turbato mi alzai e pagai il conto, non ci giurerei, ma l'oste aveva un sorrisetto sotto i baffi .....

Alcuni giorni dopo, dato che nessun amico si era presentato in città, programmai una breve viaggio, tanto per sgranchirsi le gambe.
Naturalmente seguii le strade principali, memore delle mie figuracce di 'esperto della foresta', e visto che le cose andavano per il verso giusto, proseguii per più giorni.
Ed infine avvenne l'inevitabile - mi persi di nuovo! -
La mattina del decimo giorno fui svegliato da qualcosa di indefinito, ma che presto capii: l'odore acre di carne bruciante riempì il mio naso e, voltandomi verso la provenienza di tale olezzo, mi si accapponò la pelle: lunghe distese di fumo si alzavano a poca distanza dal mio accampamento.
- MA PORCAPUPATTOLA - gridai - MA NON MI POTEVO PERDERE DA UN'ALTRA PARTE!








[ Entrata ]   [ Gioca ]   [ Mappa ]