Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Locanda del Granchio Rosso

I Racconti

Ho incontrato Xiu poche volte dal suo arrivo su Silmaril, e l'ultima di queste mi ha raccontato una sua avventura...


Tutto è iniziato con un'esplorazione dei sotterranei... A Midgaard. Mi trovavo nella stanza del minotauro... dopo averlo sconfitto, se ne presenta subito un'altro. Esausto e dopo aver dovuto eliminare anche degli zombie che non mi davano tregua, mi guardo attorno. Subito noto il portale. Non ne avevo mai visto uno, ne avevo solo sentito parlare nei racconti dei maghi e dei combattenti più "anziani". :-) L'aria che ne usciva era quella pura di una prateria, non quella soffocante e infetta dei cunicoli che avevo appena attraversato. Un contrasto singolare. Preso dalla curiosità, non ho esitato ad entrare nel portale. Subito ho riconosciuto la pianura vicino a Midgaard.
Approfittando dell'occasione e ormai stufo di sotterranei mi sono incamminato verso Nord per conoscere territori che avrei sempre voluto esplorare in gruppo. Il paesaggio si incupiva e si spogliava della lucentezza delle pianure più mi avvicinavo alle montagne. Quando il sentiero era ormai scomparso ero giunto a Moria. Le famose caverne. Le leggende tramandate parlano di uomini mai tornati da quei posti. Spinto dalla mia solita curiosità, e forse anche dal mio essere avventato, ho rinunciato un'altra volta all'aria aperta. I passaggi nella roccia sono diventati subito stretti, ma qualche volta si aprivano in caverne grandiose, spesso abitate da esseri non molto amichevoli... Ad un tratto, dopo bivi e percorsi tortuosi, ho visto il cunicolo illuminarsi al mio procedere... Un'apertura verso l'esterno. Potevo scegliere di continuare per quegli angusti corridoi sotterranei, ma ormai avrete capito che ne avevo proprio abbastanza. Avanzando silenzioso mi sono avvicinato all'uscita... Mi trovavo probabilmente dall'altra parte della montagna. Un ostacolo davanti a me. Un coboldo e un leone. Dovevo decidere chi era più pericoloso. Non sapendolo ho colto di sorpresa il coboldo, che con mia sorpresa, come gli orchetti che avrei incontrato in seguito, si è rivelato più spaventoso nell'aspetto che nella reale pericolosità. Stavo iniziando ad inorgoglirmi ed esaltarmi, per il mio successo nella lotta, ma una parte di me mi ha ricordato che mi ero prefissato di esplorare, non di devastare tutto ciò che incontravo. Quindi ho continuato a procedere, invisibile e veloce, aiutato dai miei stivali elfici. Strani paesaggi mi si sono presentati davanti. Montagne, colline e crateri... Oltre un pendio: le Highlands! Finalmente! Il mio cuore di esploratore avvampa per la scoperta... I miei occhi si illuminano! Queste terre sono lontane dalla mente degli abitanti di Midgaard. E persino nelle osterie sono pochi gli avventurieri che ne parlano. Eccitato da quest'epiphany scendo il pendio di corsa e continuo il mio cammino, incurante del fatto che molta gente non entrerebbe in queste terre lugubri e piovose con il sorriso della vittoria sulle labbra. La prima cosa che noto sono le pecore. Enormi rispetto a quelle che ho sempre visto. Non ridete! Sono la prima cosa che incontrerete lì! Ho scoperto con la mia daga che sono anche molto combattive. Al contrario dei coboldi, se le si disturba sanno essere molto meno pacifiche di quanto non sembri. Ma tralasciando i miei esperimenti etologici... alla fine sono giunto sulle rive di un lago. Lì ho trovato un'atmosfera molto strana... Qualcosa stava per succedere e tutti gli abitanti e le guardie mi avvertivano di tornare indietro. Avventato come al solito ho costeggiato il lago e alla fine me ne sono distaccato per salire su un colle sovrastato da una delle torri di guardia. Da lì la vista era amplissima, banchi di nebbia e foschia permettendo. La visione del lago e del paesaggio hanno fatto scomparire dai miei lineamenti la gioiosità. Ho deciso che era meglio continuare inosservati... non vi racconto come, perché sarebbe troppo lungo... ma mi sono trovato per l'ennesima volta in sotterranei oscuri. Mentre correvo da una parte all'altra incontravo esseri mostruosi e guerrieri dallo sguardo truce e dall'aspetto terrificante. Avevo paura che qualcuno mi scoprisse. Mi sentivo un intruso senza alcuna protezione o giustificazione. E so cosa sarebbero stati pronti a fare delle mie ossa quegli spietati guerrieri. Quando iniziavo a calmare la mia ansia... l'amara sorpresa. Due elementali di fuoco. Capisco subito che mi hanno visto. Schivo un scia di fuoco che oltrepassa la mia testa, ma appena mi rialzo un pugno infuocato, velocissimo si abbatte sul mio stomaco, togliendomi il respiro. Avrei voluto un barile di bicarbonato in quel momento! Sento il dolore attraversare il mio corpo e intuisco che non ce la farò mai. Sono troppo forti e malgrado riesca a parare molti loro colpi, ne basta uno a segno per devastarmi fisicamente e psicologicamente. Fuggo, sono ferito. Appena al sicuro riesco a curarmi e decido che è meglio tornare a Midgaard, promettendomi di far visita a quel posto ancora e sperando di avere al mio fianco dei compagni con cui dividere la fatica e la gloria. Durante il ritorno conoscendo il percorso non ho incontrato grandi difficoltà e il mio cammino è stato più rapido. Un solo fatto curioso ai cancelli di Midgaard. Vi sono giunto che era notte fonda e li ho trovati ovviamente chiusi. Ero esausto e desideroso di entrare in città e mi son messo a imprecare contro il cancello (la stanchezza fa brutti scherzi)... Non spiegandomi come, visto che era ancora notte e nessuno era venuto ad aprire la serratura, sono riuscito ad aprire il cancello. Con il sorriso nuovamente sul volto sono andato a riposarmi dopo il lungo viaggio. Giustus (ci eravamo messi d'accordo) era già lì ad aspettarmi... e mi ha fatto piacere incontrare finalmente un volto amico.
In attesa di nuove terre da scoprire vi saluto.

Xiu Morvisian, Arcano Piè Veloce, Arco teso verso la Sapienza








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