Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Locanda del Granchio Rosso

I Racconti

La saggezza e la conoscenza sono sempre al servizio della giustizia e della moderatezza, mentre l'astuzia e la forza servono quasi sempre gli uomini senza scrupoli... ma dov'è l'equilibrio? Ci pensavo ascoltando questo racconto di Giomadice...


Che la notte fosse iniziata all'insegna dello spargimento di sangue era evidente.
Insieme ai più cari Fratelli, Taunus, Rutas e Gelesad, avevamo lasciato moltitudini di cadaveri al nostro passaggio. Le forze delle Tenebre e del Male, sempre più forti, marciano vittoriose sulle terre di Silmaril.
Di Galahad, Vahr, Avatar, Lord British, Odin e di molti altri non restavano che i corpi fatti a pezzi, monito a chi possa pensare di mettersi sulla nostra strada.
A tarda notte, rimasto solo con Gelesad, mi trovai ad assistere al suo incontro con Agamennon. Capii subito che non scorreva buon sangue.
Ne parlo solo per dovere di cronaca nella descrizione dello svolgersi degli eventi, poiché probabilmente Gelesad preferirà raccontarlo di persona. Sta di fatto che una promessa non mantenuta da Agamennon lo ha portato a rapida morte per mano di Gelesad.
Inebriato dalla vista del sangue di Agamennon, Gelesad mi propone di portare un po' di terrore proprio nel centro di Midgaard ed accetto ben volentieri.
Ecco che vediamo il boia in lontananza, dopo esserci liberati in un attimo di alcune noiose guardie.
MUHAHAHHAHAHAHHAHAH, il boia. Questo essere ridicolo ed arrogante ci attacca appena ci vede. Stolto, non si rendeva conto di con chi aveva a che fare ..... e sputammo ridendo sul suo cadavere sanguinante.
Ricercati!
Heheheheh, arrivano due cosiddette guardie dell'elite, elite di che non si sa, MUHAHAHAHHAHAHAHA e anche i due "piccioni" cadono miseramente sotto i nostri colpi micidiali.
Abbraccio Gelesad che si deve allontanare, e ancora eccitato per la vista del sangue ritorno nella Piazza del Mercato.
In quel momento sopraggiunge quello stupido del fabbro apprendista che comincia a lamentarsi del tempo e del lavoro. Già mi è sempre stato antipatico, inoltre aveva scelto proprio il momento più sbagliato.
Due colpi bene assestati e il suo cadavere rimaneva sul selciato. Arriva un piccione ..... identica misera fine.
Il mio odio per i rappresentanti dell'ordine costituito era al massimo.
Arriva il sindaco, quello che ti chiude spesso i cancelli della città in faccia mentre passi ..... bene, stanotte la pagherai anche tu. Rido guardando il suo cadavere e quello dell'ennesimo piccione che era arrivato.
La mia risata echeggia per tutta Silmaril. - Ma dove sono i cosiddetti paladini del bene mentre io semino terrore e morte a Midgaard? -
Dono dell'immenso e potente Hellion, dio degli Inferi: proprio in quel momento appare quel pretuncolo di Salok. Come suo solito inizia a lanciare invettive contro di me.
Prete - gli rispondo - invece di blaterare come sempre esci fuori dal tuo nascondiglio e affronta la morte.
Continuo a sentire in lontananza le sue parole, ma di lui neppure l'ombra.
Poi, improvvisamente, lo vedo entrare nella Piazza del Mercato. Grazie Hellion!
Mi guarda con la sua aria di sufficienza e borbotta qualcosa del tipo - Non vale la pena sporcarsi le mani con te -
- Forse per te, ma non per me, prete. - A me piace avere le mani bagnate di sangue.
Lo attacco, e godo nel vedere la mia lama tagliente ed avvelenata entrare nelle sue carni e il suo sangue schizzare dappertutto. Vedere sul suo viso il dolore provocato dai miei colpi, la vita che esce dal suo misero corpo mentre esala l'ultimo respiro.
Guardo il suo cadavere riverso, dalla sua bocca contratta in una smorfia di dolore non escono più stolte parole ma solo un rivolo di sangue. MUHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA. Prendo a calci quell'ammasso di poltiglia sanguinante - Ma come, prete, non parli più? Dov'è ora la tua tracotanza? -
Peccato che i cadaveri non si possano conservare, l'avrei appeso alla statua nella piazza affinché tutti lo vedessero.

Ebbene, le forze del Male marciano invitte su Silmaril!
I nemici di sempre fuggono e si nascondono o muoiono, vagano sbandati con il terrore della morte nei loro occhi; le Tenebre avanzano inesorabilmente verso la vittoria finale!
Vedo gli stendardi neri delle Legioni delle Tenebre che garriscono al vento sempre più numerosi, i legionari esultare per le vittorie; odo il nostro inno echeggiare per le città:

Legioni Nere, avanguardie di morte,
siamo vessillo di lotte e di orror,
siamo la Morte mutata in coorte
per difender il nostro onor!

Come una rapida freccia che scocca
scatta il pugnale che sa vendicar:
siamo i Combattenti delle Tenebre, guai a chi ci tocca!
Ogni nemico facciamo tremar!

LEGIONARI, COMBATTENTI, UOMINI E DONNE DI SILMARIL .... A NOI!








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