Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Locanda del Granchio Rosso

I Racconti

Il giovane Telan mi ha rincorso per mezzo regno prima di riuscire a darmi questo racconto...


Diavolo di un chierico! Quell'Argonauta, se così si chiamava, non aveva voluto sentire ragioni; avevo provato e riprovato, ma niente! Sempre lì, a capo chino, mormorando qualche preghiera, facendo finta di non vedermi.
Come se non mi si potesse notare, bah! Sono Telan il Nano, mica un ranger dei boschi qualunque!
Avevo provato a dirgli che seguirmi nelle fogne poteva avere anche un significato religioso a suo modo, che poteva trovare pecorelle smarrite da riportare sulla retta via e che se voleva davvero visitare Midgaard, era proprio un Nano come me quello che doveva scegliere come compagno di viaggio. Purtroppo anche queste validissime ragioni non servirono!
Bestemmiando silenziosamente (non si sa mai quale Dio potresti inimicarti!) lasciai il povero novizio davanti al suo Tempio, dirigendomi solennemente verso Sud, verso la mia ridente destinazione: le Fogne di Midgaard.
Mentre attraversavo la folla della Piazza del Mercato ed arrivavo nella Piazza Comune, ricontrollai il mio equipaggiamento: la lanterna... c'era, da mangiare... ce l'avevo (E' vero! Le rosette non sono proprio il massimo, ma si deve pur sopravvivere!), da bere... anche, la spada lunga era saldamente stretta nella mia mano e l'armatura risuonava allegramente mentre scontravo le gambe (hey, sono un Nano, mica un gigante!) degli incauti passanti che si attardavano troppo sul mio percorso.
I miei passi veloci mi portarono in breve tempo al confine della mia destinazione: il quartiere povero e le sue catapecchie avevano velocemente sostituito le case signorili del centro di Midgaard e alcuni vagabondi mi avevano già adocchiato, speranzosi di trovare in me una facile preda. Ah, poveri stolti!
'Telan non ha tempo per voi oggi' - pensai - 'inenarrabili peripezie mi attendono lontano da qui!'.
Di fronte a me si stendeva il più chiaro segno di civiltà umana: la Discarica. Un enorme distesa di pattume putrescente e maleodorante in attesa di chissà che cosa! Possibile che in una città grande come Midgaard non ci fossero dei Giganti a polverizzare tutta l'immondizia (noi Nani ce li abbiamo!) o degli Gnomi a cui farla mangiare (Hah! Hah! Hah!).
Proprio lì si trovava l'ingresso alle fogne: l'avevo trovato per sbaglio giorni addietro, quando, alla ricerca di alcuni Topi Mannari (una ricerca partita dal Cartografo della città!), mi ero spinto sin qui.
Avevo intravisto subito la grata divelta ed il lugubre passaggio che scendeva nelle profondità del terreno, ma avevo voluto aspettare ad addentrarmi, sperando di trovare qualcuno così ardimentoso da seguirmi.
Il risultato della mia attesa già lo sapete: come diceva mio nonno (riposi in pace nel suo sarcofago di pietra!), non ci sono più i cuori di roccia di una volta!
Prendendo un profondo respiro (non vi potete immaginare il tanfo che usciva da quel tombino!), sollevai la grata di metallo ed iniziai la mia discesa; alcuni pioli di ferro arrugginito mi aiutarono ad arrivare sano e salvo in fondo, dove trovai quello che avevo immaginato: una distesa di merda come mai ne avevo vista! La mota mi arrivava quasi alla vita e riuscivo a malapena a tenere la punta della mia bella barba fuori da quella sozzura.
La lanterna che tenevo in mano illuminava una piccola stanza scavata nella roccia da cui si dipartivano quattro corridoi; nessun suono sembrava disturbare l'ambiente e la città di Midgaard mi sembrava in quel momento lontana mille miglia.
'Potete ancora arrendervi, misere creature' - esclamai a gran voce - 'Telan sarà misericordioso con voi!'.
La mia frase echeggiò nelle fogne e il silenzio che la accolse mi fece quasi pentire della mia scelta dialettica; d'altronde dovevo pur dar loro una possibilità di resa, no?
Con la spada sollevata di fronte a me, decisi di dirigermi verso il passaggio orientale, ripromettendomi di ricordarmi ogni incrocio e svolta da me percorsa durante il mio cammino futuro, impresa facile per uno della mia razza, abituata a tunnel e miniere sotterranee.
Entrai in un'altra camera, simile in tutto e per tutto alla precedente, e qui trovai il mio primo avversario: un ragno velenoso ed assai aggressivo. La povera bestia incontrò una fine veloce e pietosa ed io riuscii a trovare anche delle belle monete (ORO!!!!) in una nicchia nella parete. Rincuorato dal mio primo incontro continuai ad addentrarmi fra i cunicoli.
Le mie peregrinazioni durarono a lungo e feci conoscere il riposo eterno anche ad un serpente velenoso, qualche grosso Topo (ma non Mannaro, accidenti!) e ad un paio di pipistrelli - insomma normale amministrazione per un tenace guerriero come me.
La mia vera sfida comunque arrivò verso la fine della giornata: ero entrato nella solita camera in pietra quando notai che questa aveva qualcosa di diverso. Il livello del liquame era più alto (vorrei vedere la faccia di un Elfo in questi posti!) e un senso di minaccia incombente pesava sul mio cuore ardimentoso: all'improvviso la mota attorno a me prese vita in un geyser di spruzzi nauseabondi e mi fu addosso! Solo allora capii che cosa avevo incontrato: un Blob!
La lotta fu dura e sanguinosa: l'immonda bestia aveva la brutta abitudine di scagliare via la mia spada con sonori schiaffoni e non so se sapete cosa vuol dire cercare la propria arma nella cacca mentre qualcuno ti picchia!
Dopo essere stato disarmato per la terza volta e aver ritrovato la mia fida spada, visto il mio stato di salute e che la mia barba era in condizioni veramente indecenti, optai per una ritirata strategica nella stanza accanto (non voglio sentire illazioni sulla mia scelta tattica, o dovrete fare i conti con me!). Anche la bestia fu sollevata quando mi vide allontanare, ma non sapeva che sarei tornato più furibondo che mai (e con la barba pettinata, per di più! ).
Passai alcune ore a rassettarmi e poi mi ributtai nella stanza del mostro: 'Vieni fuori, brutta merda!' - urlai furibondo, precisando la natura del mio avversario. L'essere non si fece attendere e mi assalì con la sua solita tattica: schiaffone, spada chissà dove, io che cerco l'arma e lui addosso. Questa volta però aveva davanti un Nano pronto e molto, molto arrabbiato e il risultato dello scontro fu ben presto determinato: con un fendente ben assestato il Blob spirò ululando dolore e disperazione.
Solo alla morte della bestia mi accorsi di un piccolo particolare che non avevo notato: stavo combattendo non con un Blob, ma con due ed il secondo pareva addolorato della recente dipartita del primo (Non ridete! Non è facile distinguere i Blob quando si combatte nel liquame!).
Il secondo combattimento fu davvero all'ultimo sangue: avevo perso nuovamente la spada e il sangue scorreva copioso dalle mie ferite e sapevo che non sarei sopravvissuto ancora a lungo continuando così. Immaginavo che anche il mio avversario fosse ridotto male, quindi provai il mio ultimo attacco con un sonoro calcio, lasciando perdere per un attimo l'arma. Il Blob spirò sotto il tacco del mio stivale rinforzato in ferro ed un bellicoso urlo di vittoria risuonò nelle fogne di Midgaard: 'Telan Rex!'. Avevo sconfitto finalmente gli orridi mostri e le Fogne stesse tremavano alla mia presenza quando un mero inconveniente logistico frenò la mia giovanile irruenza: la lanterna si spense.
Vedete, ero coperto di merda da capo a piedi, ero sfinito ed ero senza una fonte di luce: così pregai il mio Dio di venirmi in soccorso, cosa che fece con prontezza e velocità, riportandomi al Santuario Nanesco.
L'unica cosa a cui io non fui preparato fu lo sguardo che mi diede il Curatore Nano quando apparii gocciolante nelle sue stanze; ho appena finito di pulire tutto il Santuario, ma credo che entro breve mi getterò nuovamente a Midgaard, sperando di trovare finalmente quei maledetti Topi Mannari.


Telan








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