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Entrammo a Midgaard.
"Ti dico che era una vacca! Che mi cascasse un fulmine in testa se non lo era!" disse Moroboshi.
"Mi stai dicendo che hai visto una vacca in mare che ha superato la
tua barca a nuoto!"
"S� cavolo, una vacca"
"Sicuro che non fosse un pesce, o un altro animale..?" chiesi.
"Cacchio Rutas era una vacca...muggiva!"
"Uhmm...le vacche non sanno nuotare!"
"E che ne so...sarà stata allenata da qualcuno. Sai quegli uccelli
che addestrano per portare messaggi?"
"I piccioni viaggiatori"
"Esatto! Questa sarà stata una vacca viaggiatrice"
Ci avviammo per la via principale della città.
Dopo un po ci imbattemmo in un uomo armato che urlò qualcosa...un non
so che su degli innocenti...guardai Moroboshi, ma anche lui aveva
l'aria perplessa...mha...fatto sta che dopo aver cacciato l'urlo ci
salta addosso desideroso di prendere a testate le nostre spade.
Neanche a dirlo morì e Moroboshi si affrettò a prendergli il
portafogli prima che qualcuno ci vedesse.
"Rutas"
"Si?"
"Ti sei mai chiesto chi sono questi qui che come entriamo in città ci
saltano addosso?"
"Uhm...devono essere creditori. Tu avevi pagato il debito al C'era
una volta?"
"No."
"E allora devono essere quelli la che vogliono i soldi" dissi.
Moroboshi annuì convinto e continuammo a camminare.
Era una giornata afosa e pareva che neanche gli uccelli avessero
voglia di cantare. Silenzio e deserto per tutta la via principale.
"E come faceva a nuotare?" chiesi a mio fratello.
"Non so io vedevo solo la testa e la sentivo che muggiva...ma sono
sicuro che sotto muoveva velocissima le zampe. Cavolacci mi ha tenuto
dietro di parecchio."
Continuammo per la via discorrendo. Tutti i negozi erano chiusi e
solo qualche vagabondo circolava solitario.
Ci si avvicinò un giovane con aria tutta contenta.
"Salve! Sono il nuovo fabbro apprendista. Bella giornata eh?"
"Troppo caldo per i miei gusti" risposi.
"Sarà ma io odio la pioggia" fece il giovane.
A quel punto vidi un altro di quei creditori che ci avvistò e con un
urlo ne chiamò altri e altri e altri. Ci sbarravano la strada e
avremmo dovuto per forza combatterli. O pagarli.
"Tu e i tuoi debiti! Devi pagare quando ordini da bere! Questi ora
non mollano"
"Pagare? Naaa, non è nel mio stile"
Imprecai verso Moroboshi. I creditori ci stavano ora a meno di un
tiro di sasso, e avevano tutta l'aria di non volerci chiedere
l'autografo.
Moroboshi tirò fuori il portafoglio che aveva rubato al primo
creditore e contò le monete.
"Hei ragazzi, calmi, risolviamola. Ho i soldi e pago. Bhe quanto è
che vi devo?"
Alcuni creditori ringhiarono.
"Non ci corromperai con i soldi lurido bastardo!" fece uno.
"Azz che caratterino" gli rispose Moroboshi.
Non feci in tempo a parlare che quegli stolti urlarono che eravamo
dei killer e che dovevano proteggere gli innocenti.
Fu un macello, sangue dappertutto e corpi mutilati ovunque...
"Moro"
"Eh?"
"Ora gli ho sentiti bene. Dicevano che siamo dei killer e che
dovevano proteggere gli innocenti"
"E che è un killer?"
"Non lo so"
"Sarà uno che non paga i debiti..." teorizzò incerto Moroboshi.
"Naa, questi non sono creditori. Parlavano di innocenti...qui c'è
qualcosa sotto"
Avevamo combinato un casino, sangue, budella dappertutto...
"Bhe" fece il fabbro apprendista "qui mi sembra tutto apposto. Ciao
ciao" e corse via, senza mai girare la faccia, il più in fretta che
poteva.
Mha, c'era davvero della strana gente in città...
Comunque sia continuammo a camminare verso l'uscita est della città.
Avevo voglia di andarmene da quel covo di pazzi.
"Hei Rutas ho trovato una cosa che fa al caso nostro!"
"Cosa?"
Ne portò fuori una boccetta con del liquido trasparente dentro. Lessi
la targhetta diceva "Elisir anti-ciclopi"
"Uhmm" feci "e che diamine è?"
"Eheheeh bevila e vedrai"
"Non mi fido bevila tu"
La bevve.
Ad un tratto non lo vidi più.
"Moro...Morooo! Dove ti sei cacciato?"
"Sono qui fratello"
"Dove qui?"
"Qui davanti a te"
"Dai smettila di fare il buffone e esci fuori! Dobbiamo incontrarci
all'incrocio con Gelesad ricordi? Dai che è tardi"
"Eheheheeh ma io ti dico che sono qui. Altrimenti con chi staresti
parlando?"
Aveva ragione.
"Si ma sei tu sei qui, perché non ti vedo?"
"E' una magia. Si chiama invisibilità. Praticamente tu non mi vedi ma
io ci sono"
"Ah! L'ho già sentita!" tirai fuori il mio vecchio libro di magie.
Ero un po arrugginito ed erano secoli che non andavo a quei noiosi
corsi di aggiornamento.
"Invisibilità hai detto?"
"Si"
"Ah eccolo! L'ho trovato!"
Pronunciai la formula del libro.
"Wow Rutas sei invisibile anche tu!"
"Cavolo non ho più le mani! E neanche le braccia!"
"Calmo fratello adesso basta che cerchi la formula per vedere
l'invisibile e tutto si risolve."
Trovai la formula e la pronuciai su di me e su mio fratello.
"Non è fighissimo?" mi chiese.
In quel momento passarono due creditori e, o fecero finta di non
vederci, o quella magia funzionava davvero!
"Cacchio fratello dovrebbero chiamarlo Elisir anti-creditori!"
Poi sentì delle urla provenire dal dungeon. Mentre Moroboshi si
divertiva a fare le linguacce ad un palmo di naso dal creditore (o
quello che era) mi insospettii e decisi di andare a vedere che
succedeva.
"Moro"
"Faccia da culo" disse ad un creditore che si scrutava intorno
spaventato.
"Moroo"
"Faccia da culo, faccia da culo" continuò Moroboshi.
"Moroboshi!!"
"Eh...che c'è?"
"Smettila di tormentare quell'uomo e vieni qui. Si sentono strane
urla dal dungeons"
"Ok..." lasciò riluttante quell'uomo. Poi tornò indietro e gli fece
lo sgambetto mentre se la rideva come un matto.
"Che c'è allora?"
"Non lo so ancora, sento delle urla" risposi.
Ci avvicinammo al dungeon e appena vedemmo la scena scoppiammo a
ridere.
C'erano 5 o sei guerrieri davanti all'entrata che fissavano il barone
Sukumvit. Il barone dal canto suo stava li a limarsi le unghie con
aria disinteressata.
Un crociato stava li e dava istruzioni a tutti i guerrieri. Pareva
veramente che volessero sfidare il barone.
"Ahahahaha"
"Uhuhuhuhu"
"Che avete da ridere voi?" chiese minaccioso il giovane crociato.
"No niente huhuhuh" risposi
"Non siamo qui per fare i pagliacci...e presto ve ne accorgerete!
Porteremo la testa del barone al tempio!"
"Si!" risposero tutti all'unisono.
Noi ci rotolammo in terra.
"Ahahahah basta, basta ti prego! Ho mal di panciaa uaahahahaha!" fece
Moro.
"Idioti! Fece il crociato. "Solo perché voi non siete riusciti a
batterlo dimostrando il vostro poco valore!...noi lo vinceremo stanne
certo!"
Trattenni le risate. "Moro vai a comprare un po di pop corn che ci
guardiamo lo spettacolo"
"Ok...solo che..."
"Ok tieni i soldi spilorcio!"
Mentre Moroboshi si incamminò a comprare i pop corn il crociato diede
il via e tutti si lanciarono verso il barone. Il barone stava li
ancora a limarsi le unghie. Non passò manco una ventina di secondi
che già due guerrieri si accasciarono al suolo sotto i colpi della
tremenda limetta per le unghie del barone.
Il crociato, di nome Sanjeev, continuava a dire ai suoi "Ce la
facciamo. Non mollate, è quasi cotto!"
Il barone mi chiese che ore erano, risposi, lui mi annuì e sbadigliò
mentre piantava un mago in terra, dandogli pugni a martello sul
cranio. Prima che potesse piantarlo tutto il cranio si spappolò. Era
straordinario come mentre combatteva non smetteva di limarsi le
unghie...
Quando Moroboshi tornò con i pop corn era tutto già finito da un
pezzo.
"Hei che mi sono perso?" disse Moro guardando i corpi accasciati al
suolo.
"Mha..." disse il barone "Chissà perché vengono tutti da me a cercare
di battermi..."
"Perché sei una faccia da culo, perché sennò?" fece quell'insolente
di Moroboshi.
Il barone mise su un espressione che non mi piacque molto.
"Cosa hai detto?!?"
"Ho detto che io non faccio davvero differenza a riconoscere quale
sia la tua faccia dal tuo didietro"
Strattonai quell'incosciente di mio fratello "E zitto idiota!"
Il barone ora era davvero imbestialito e avanzò verso di noi con aria
minacciosa. A pensarci bene, quel tipo aveva davvero una faccia da
culo.
"Sai che ti dico Sukumvit? Mio fratello ha ragione, non riesco a
capire la differenza quando parli o quando scorreggi"
Il barone cacciò un urlo da paura e prima che potesse calare la
propria mano su di noi, io avevo già pronunciato una delle poche
magie che mi ricordavo a memoria. Aprii un portale dimensionale
dietro di noi, presi mio fratello per il colletto e ci infilammo
dentro. Il barone non fece in tempo ad entrarci.
"Heila"
"Ciao Gele!"
"Salute bro"
"Che combinate?"
"No niente. Assistevamo ad uno scontro fra dei guerrieri di Midgaard
e il barone"
Gelesad scoppiò a ridere. "Quella faccia da culo?" disse.
Annuimmo.
"Moroboshi dice che ha visto una vacca che nuotava in mezzo al mare"
"Ahahaah! Moroboshi una volta mi disse anche che non esistevano nani
adulti, che erano tutti bambini ma che nascevano con la barba" disse
Gelesad.
"Ok, ok quella dei nani era una balla. Ma cavolo giuro che l'ho vista
quella vacca!"
"Certo, certo come no"
Così continuammo a discorrere.
"Gele tu hai idea di chi siano quegli uomini a Midgaard che ti
saltano sopra appena li vedi?"
"Dici le guardie?"
"Guardie?"
"Si, le guardie di Midgaard. Hanno ordini ben precisi di eliminare
tutti gli assassini che circolano a Midgaard"
"Acc...te lo dicevo che non erano creditori" mi disse Moroboshi.
"Si ma chi è che glielo ordina?" chiesi.
Gelesad alzò le spalle.
"Ah bro ti faccio vedere una cosa nuova che ho trovato ieri"
Moroboshi portò fuori la pozione anti-creditori e spiegò a Gelesad in
cosa consisteva.
Così ci incamminammo verso Midgaard e ci divertimmo per tutta la
notte a prendere per il culo quelle povere guardie-creditori (o quel
che diavolo erano) mentre Gelesad inventò un nuovo gioco: alzare la
gonnella alle ragazze, col vantaggio che se non ti vedevano non
potevano mettersi a strillare e accusarti di qualcosa.
Era davvero un bel gioco quello.
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