Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Locanda del Granchio Rosso

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Chi non crede nei gruppi, ascolti quest'avventura...


Era un afoso pomeriggio estivo e io, Dalamar e Jibrielle ci decidemmo ad affrontare i Master. Ci organizzammo sul tipo di combattimento e appena Dalamar pronunciò un potente incantesimo ci ritrovammo magicamente nei pressi del posto che volevamo raggiungere. Non sapevamo precisamente come muoverci e io andavo in avanscoperta perchè ero quello che poteva resistere maggiormente di fronte alla potenza di quelli che comunemente vengono chiamati Master.
Ad un certo punto mentre andavo avanti vidi in lontananza quello che mi sembrava uno di loro e senza pensarci troppo mi avvicinai a lui senza aspettare i miei compagni. Appena mi vide cominciò a colpirmi con colpi molto potenti e precisi ed io che non mi aspettavo il suo attacco a vista, cercai di richiamare l'attenzione dei miei compagni senza distrarmi troppo dal combattimento.
Loro arrivavano subito ma io era già abbastanza sanguinante mentre il mio avversario aveva solo qualche ferita. Prontamente Dalamar cominciò a pronunciare incantesimi grazie ai quali colpì duramente il nostro avversario in modo da indebolirlo, e nello stesso tempo Jibrielle prese un'arpa dal suo zaino e cominciò a sfiorare delicatamente le corde in modo da creare un suono molto soave. A quel punto anche se ero molto debole sentii un potere che mi aiutava nel combattimento, quasi come se il vento si fosse riunito davanti a me e deviava alcuni dei colpi del mio avversario. Io però ero sempre indebolito dai colpi subiti precedentemente e da quelli che mi arrivavano ora, anche se molto più deboli di prima, così Jibrielle pronunciò arcane parole e sentii una nuova forza sgorgare dentro di me. Le pronunciò un'altra volta e un'altra ancora e in quel momento mi sembrava di riavere tutte le mio forze. Ma l'oscuro nemico, allontanatosi da me, cominciò a colpire violentemente Jibrielle e a quel punto la rabbia salì dentro di me e messomi in mezzo fra i 2 cominciai a tirare colpi al mio avversario sempre più violentemente. I miei ultimi colpi furono mortali per il nemico che mi cadde ai piedi straziato in un mare di sangue. Tutti stanchi morti ci addormentammo e appena Dalamar ne ebbe la forza necessaria ci trasportammo magicamente a Midgaard, non molto sani, ma salvi.
Da quel giorno capii come un buon gruppo di amici è VERAMENTE alla base dell'esistenza.








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