Passeggiando nella cittadina di

Silmaril
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Locanda del Granchio Rosso

I Racconti

Tra i tanti racconti affissi in bacheca, questo mi ha colpito in particolar modo...


L'ultima mia avventura mi aveva portato nella Bellissima città di Solace. Come mio solito alloggiavo nella Locanda dell'ultima casa. Stavo gustando le famose patate speziate di Otik accompagnate da un bel boccale di birra gelata, mentre pensavo alla scaramuccia che avevo avuto la sera prima con Lord Doom. Alloggiava anche lui qui in locanda, ma dopo aver alzato un po' troppo il gomito aveva iniziato a importunare Tika, la cameriera della locanda, e poichè Lei non apprezzava per niente le attenzioni e gli apprezzamenti che Lord Doom le stava facendo mi intromisi per riportarlo all'ordine, quando mi attaccò. Dopo una breve rissa ebbe la peggio mordendo la polvere del pavimento con la mascella fratturata.
Stavo quasi per ritirarmi nella mia stanza quando entrò nella locanda un mio vecchio amico e compagno di avventure, Brand il forester, accompagnato da un'altra persona che non avevo mai visto ma che mi ricordava qualcuno che conoscevo. Quando mi vide venne subito a salutarmi e iniziammo a parlare delle nostre ultime avventure, e scoprii con mia enorme sorpresa che lo straniero che lo accompagnava non era altri che Cleylot, un mago che ci aveva accompagnato sempre più spesso nei nostri viaggi; aveva dovuto cambiare magicamente il suo aspetto poichè essendo lui di razza elfa non era il benvenuto nella città di Solace.
Dopo esserci raccontati le ultime novità apprese dai Bardi che popolavano il Mondo di Silmaril, decidemmo di partire l'indomani per raggiungere un nuovo posto, chiamato Olympo, scoperto da Cleylot e popolato da Esseri molto potenti che si vocifera fossero degli Dei decaduti.
Il giorno successivo dopo essere arrivati magicamente nell'Olympo ci scontrammo subito con degli abitanti ostili, e dopo aver messo fuori combattimento un paio di queste entità Cleylot ricevette un contatto magico che lo informava che Rusty lo Sfuggente, una nostra vecchia conoscenza, aveva incautamente tentato di derubare un Beholder che si aggirava nella città fantasma di Thalos, venendo pietrificato dopo essere stato scoperto.
Non potevamo lasciarlo sotto forma di soprammobile, quindi mossi dal nostro spirito altruistico decidemmo di andare in suo soccorso. Sapendo che l'occhio centrale del Beholder creava un potente campo di anti-magia, decidemmo di creare un cono di silenzio vicino a lui con lo scopo di attirarcelo e quindi prevenirci da eventuali incantesimi di Pietrificazione o disintegrazione che sapevamo poteva castare dai suoi numerosi occhi; solo dopo aver annientato il Beholder avremmo avuto la possibilità di Spietrificare Rusty.
Dopo aver pianificato i nostri rispettivi ruoli, io e Brand iniziammo a scagliare frecce in direzione del Beholder e colpendolo numerose volte lo attirammo nel posto in cui Cleylot aveva creato magicamente un cono di silenzio, che rendeva impossibile castare qualunque tipo di incantesimo. Quando ci rendemmo conto del nostro imperdonabile errore era ormai troppo tardi. Dopo che un raggio Grigiastro, lanciato da uno dei numerosi occhi peduncolari che possiede il Beholder, colpì Cleylot trasformandolo in una statua di Granito, capimmo che il Beholder non castava gli incantesimi come i maghi, come avevamo appreso da numerosi racconti, ma che erano dei poteri innati che derivavano dai suoi numerosi occhi e che quindi poteva richiamare senza nessun bisogno di pronunciare complicate cantilene. Dopo aver subito numerose ferite però il Beholder fuggì con ancora la mia ascia conficcata nel suo corpo a forma di palla e io e Brand a questo punto ci ritrovammo con due statue e nessuno che potesse riportarle alla normalità poichè nel nostro gruppo solo Cleylot possedeva questa magia.
Dopo non poche difficoltà riuscimmo a far tornare normali i nostri due amici e mi venne in mente una frase sentita da una stupenda mezzelfa la cui potenza era superata solo dalla sua bellezza che avevo conosciuto tempo addietro in una locanda. Il suo nome era Omaek e quando le chiesi se aveva mai incontrato il Beholder, lei scherzosamente mi disse: "Prima di togliere la pagliuzza dall'occhio del beholder... pensaci due volte.".

Waylander - La Morte che cammina








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