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Salok il Curatore
Tratto da "Le cronache del Bene e del Male" Libro IV, capitolo V:
"E questo chi è?" chiese Bartor al suo tutore.
Egli stava camminando per i corridoi del monastero e si era
trovato a fissare i numerosi affreschi e disegni appesi alle pareti.
Erano in uno di quei momenti che tutti i novizi considerano di pausa
tra una meditazione e un momento di preghiera, ma che i tutori sanno
sfruttare per insegnare i concetti più profondi e verificare
la preparazione e la fede dei propri allievi.
Destor alzò lo sguardo verso il dipinto indicato dal novizio,
attese qualche attimo, poi disse:
"Quello è Salok, ai tempi in cui era appena divenuto tutore.
Lo vidi, una volta, quando ero un giovane novizio come te,
prima che partisse per il suo Viaggio."
"Viaggio? per dove?" chiese Bartor con la solita impazienza dei novizi.
Destor sospirò brevemente, forse pensando al novizio indisciplinato,
forse al Viaggio intrapreso dal monaco del dipinto.
"Egli partì, un giorno, poichè vide che il mondo stava entrando in un'era
di caos e che la fede di chi segue il Bene vacillava anche in molti uomini
valorosi. Egli decise di partire poichè sentiva che qui non avrebbe
potuto portare aiuto nel modo che desiderava e riteneva giusto."
Così rispose Destor, nascondendo al novizio le difficoltà che furono
imposte a Salok dall'Abate di allora, che riteneva sconsiderato quel
gesto. Così rispose e sospirò nuovamente.
"Ecco!" proseguì Destor indicando uno schizzo a china poco più in basso.
"Quello è sempre Salok poco prima di partire per il suo Viaggio."
"E dimmi, Destor, hai più avuto notizie di Salok?" chiese Bartor.
"Si" rispose il tutore. "Ma adesso è ora di andare alla preghiera serale,
mio caro Bartor. Un giorno, forse, ne riparleremo. Ora andiamo, è già
tardi."
Destor si incamminò veloce e silenzioso per il corridoio e Bartor non
osò chiedere più nulla al riguardo per molto tempo.
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